Stragi Parigi, fiaccolata della Lega Nord con Salvini e Zaia: "Renzi e Alfano non capiscono il pericolo"

La manifestazione era stata organizzata dopo l'accoltellamento di alcuni giorni fa di un uomo da parte di un marocchino di 14 anni. Ma dopo il terrore in Francia ha assunto ancora maggiore drammaticità

MUSILE DI PIAVE. Il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, «non hanno capito» il pericolo rappresentato dal terrorismo islamico, che può contare su «milioni di fanatici». A sostenerlo è il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, a margine di una fiaccolata contro la violenza organizzata nel Veneziano. «Al mondo ci sono milioni di fanatici islamici e li abbiamo visti all’opera, purtroppo sostenuti da regimi che magari sono anche amici di qualche potenza occidentale», ha spiegato. «La preoccupazione e il timore è che magari alcune migliaia di queste persone siano in Italia e che stiano aspettando il momento giusto e il governo non mi pare stia facendo niente per prevenire, per controllare, per arginare. Non è che possiamo andare avanti sperando in Padre Pio e facendoci il segno della croce», ha attaccato Salvini. «Nel nome dell’Islam in giro per il mondo ci sono milioni di persone pronte a fare di tutto, come dimostra la vicenda della bambina di 10 anni fatta esplodere oggi in un mercato in Nigeria: questo vuol dire che siamo di fronte a un pericolo vero che Renzi e Alfano non hanno neanche capito», ha concluso.

«Il dramma è che a sinistra c’è chi preferisce perdere tempo attaccando la Lega piuttosto che condannare di questi atti di terrorismo - ha aggiunto Salvini -. Si qualificano da soli, sono preoccupato perchè alcuni di questi personaggi sono ministri», ha aggiunto, precisando che «la Lega prende atto di quello che c’è e cerca di far convivere le persone che voglio convivere: con un certo tipo di islam non è possibile farlo». Salvini si è anche soffermato sulle polemiche nate in Francia dopo che Marie Le Pen ha parlato dell’opportunità di reintrodurre la pena capitale. «Sono contrario alla pena di morte, preferirei un ergastolo vero e lavori forzati per ripagare gli italiani dei costi», ha concluso.

In Veneto c’è «preoccupazione» sul fronte del terrorismo islamico. A ribadirlo il presidente della Regione, Luca Zaia, ricordando come «i servizi ci dicono che 53 persone in Italia sono attenzionate per avere storie simili a quelle dei terroristi francesi e di queste 30 sono passati per il Veneto». «Penso che non sia giusto generalizzare, che tutte le religioni non predichino l’odio o la morte, ma è bene che tutti i rappresentanti delle religioni confermino questo e prendano le distanze», ha aggiunto Zaia. Il presidente del Veneto ha definito la fiaccolata «quantomai opportuna, visto e considerato che partiamo da un accoltellamento e arriviamo in un’occasione unica: quello che è avvenuto a Parigi riguarda anche i nostri cittadini, immagino che stasera la piazza sia piena anche per quello», ha spiegato. «C’è questa foresta che cresce, che non fa rumore, che vuol prendere le distanze dai pochi criminali che ci sono», ha aggiunto riferendosi ai cittadini in piazza e sottolineando la necessità di «rinforzare tutto il tema dell’ordine pubblico, e quindi del?le forze di polizia, del rimettere l’esercito in strada e di far si che tutti siano operativi».

 

 

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