Stop ai cambi d’uso, ricorso al garante

Abbav, Confedilizia, Agata contestano la delibera 25 del Comune in nome della concorrenza
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Mestre, teatro Corso/ Convegno ABBAV-nella foto: Ondina Giacomin, pres. ABBAV
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Mestre, teatro Corso/ Convegno ABBAV-nella foto: Ondina Giacomin, pres. ABBAV
Tra i tanti fronti conflittuali aperti dalla gestione del turismo a Venezia, quello che riguarda il settore extra alberghiero è in fibrillazione. La delibera 25 sui cambi d’ uso, operativa in salvaguardia anche se l’iter del provvedimento comunale è ancora in corso, verrà contestata da Confedilizia, Abbav e associazione Agata con un ricorso al garante della libera concorrenza. «Non solo inviamo una lettera e la documentazione ma anche chiediamo una audizione al garante a cui ricorriamo», conferma Ondina Giacomin, presidente dell’Abbav, l’’associazione che raggruppa B&b, affittacamere e appartamenti turistici. Ieri mattina c’è stato l’atteso confronto con l’avvocato Giuliano Marchi di Confedilizia Venezia e con Airbnb, rappresentata da Tommasi. Il portale ha condiviso la posizione delle associazioni locali lasciando a loro l’invio del ricorso al garante che è il preludio, quando la delibera sarà definitivamente approvata, anche di un possibile ricorso al Tar.


«Con noi c’è anche l’associazione Agata contro una norma che è in vigore in regime di salvaguardia ma che è ancora non ufficialmente approvata: non hanno ancora concluso le controdeduzioni alle osservazioni. Tra l’altro sappiamo che tra le osservazioni ci sono quelle di “Venezia cambia” con cui siamo in contatto e che allegheremo alla documentazione per il garante della concorrenza», continua a spiegare Ondina Giacomin.


Il mondo dell’extra alberghiero ha mal digerito anche le nuove regole per la imposta di soggiorno da applicare ai turisti che pernottano negli appartamenti turistici, con una differenziazione basata sulla rendita catastale degli immobili. E le associazioni sostengono i ricorsi in commissione tributaria contro l’applicazione della Tari, la tassa sui rifiuti, operata da Veritas che sostiene che la locazione turistica deve pagare come affittacamere e altre strutture ricettive. Il risultato? La tariffa raddoppierà fino a 1.000 euro. Per le associazioni di categoria la legge 25 blocca anche l’apertura di B&b che sono attività che per natura prevedono la presenza di un titolare residente. Quindi, in una città che si spopola di residenti, dicono le associazioni, si mettono i bastoni tra le ruote soprattutto a quanti vogliono lavorare e continuare a vivere a Venezia.
(m.ch.)




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