«Stop a prostitute e droghe da via Fratelli Bandiera»

Marghera. Bettin, presidente della Municipalità, indica le sue linee guida «L’obiettivo è trasformarla in strada residenziale senza degrado e mezzi pesanti»
LAZZARINI MARGHERA 20/04/2007 via F.lli Bandiera prostitute..© Bertolin M.
LAZZARINI MARGHERA 20/04/2007 via F.lli Bandiera prostitute..© Bertolin M.

MARGHERA. «Via Fratelli Bandiera nel giro di due anni al massimo, deve diventare una strada residenziale priva di degrado e mezzi pesanti e destinata con il tempo, a trasformarsi in un’area dedicata ai servizi e alle attività ricreative». A spiegarlo è il presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, che traccia il recupero di questa importante arteria cittadina su tre direttive.

«Va innanzitutto completata l’opera di risistemazione della viabilità collegata alle attività dell’Autorità portuale», spiega Bettin, «già portata avanti con la soluzione del nodo di Malcontenta. Ora si tratta di aspettare gli interventi su via dell’Elettricità e la costruzione delle nuove rotatorie. Nel giro di un anno via Fratelli Bandiera potrà essere destinata solo al traffico veicolare e deviare quello pesante su via dell’Elettricità ampliata. I lavori vanno fatti in fretta perché nel frattempo il traffico su gomma è destinato ad aumentare con i nuovi scali portuali di Fusina». Ma non si tratta solo di un problema di traffico pesante.

«La seconda direttrice sulla quale agire per recuperare questa strada», continua il presidente della Municipalità, «è quella del recupero da forme di degrado importanti che nel corso degli anni l’hanno caratterizzata come la prostituzione su strada e lo spaccio di droga». Per Bettin sotto questo aspetto ci sono due operazioni da fare. «Va ridotto innanzitutto l’impatto della prostituzione su strada sulla vita dei residenti. Per questo forme di allontanamento controllato della prostituzione verso la zona portuale, non vanno viste in maniera negativa se accompagnate sempre da un’azione di recupero delle ragazze dallo sfruttamento. Per quanto riguarda lo spaccio di droga, quando la strada si trasformerà in un boulevard cittadino, diminuirà naturalmente».

La terza direttiva indicata da Bettin per la valorizzazione di quest’area di Marghera è il recupero di immobili ora abbandonati e nel pieno degrado. «Ad esempio va recuperata l’area ex Cral vicina al centro sociale Rivolta. Uno stabile immenso che potrebbe ospitare palestre e servizi ricreativi. Va detto, però, che gli investimenti privati potrebbero arrivare, coordinati dal pubblico, solo con l’avvio della soluzione dei primi due problemi. Nell’area che va dalla rampa del cavalcavia e del Mof fino a Fincantieri, sono tante le società dei servizi che lì hanno già trasferito la propria sede».

Alessandro Abbadir

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