Stipendio dei tremila comunali tagli fino a 400 euro al mese

Bilancio 2014: il commissario vuole incidere sulla parte variabile della retribuzione, leggi incentivi e premi produzione, una partita da nove milioni. Chiloiro (Cgil): «L’accordo già rinnovato non si tocca»
Di Enrico Tantucci
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 13.01.2014.- Comune di Venezia, Consiglio Comunale, lavoratori del Comune di Venezia in agitazione per la drastica riduzione degli stipendi.-
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 13.01.2014.- Comune di Venezia, Consiglio Comunale, lavoratori del Comune di Venezia in agitazione per la drastica riduzione degli stipendi.-

È di circa 9 milioni di euro la parte variabile della retribuzione dei circa tremila dipendenti del Comune che potrebbe “saltare” per i tagli alla spesa di Ca’ Farsetti che il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto sarà costretto a operare per riportare in equilibrio il bilancio di previsione 2014 dell’Amministrazione, da approvare entro la fine del mese.

Un taglio che potrebbe estendersi anche ai dipendenti delle aziende partecipate - a cominciare da Actv - e di cui dovrebbe occuparsi in particolare il nuovo subcommissario in arrivo per affiancare Zappalorto, Vito Tatò, ispettore generale della Ragioneria Generale dello Stato, esperto di finanza locale, che è già stato subcomissario nel 2008 occupandosi delle aziende partecipate e poi a Messina, come consulente della Procura per passare al setaccio i bilanci dal 2009 al 2011 del Comune siciliano. L’accordo sulla parte variabile della retribuzione dei comunali - incentivi, premi di produzione e similari - è diventata di fatto nell’ultimo decennio, pur contrattata ogni volta dai sindacati con l’Amministrazione, un elemento strutturale del salario, che arriva per molti dipendenti fino a 400 euro mensili.

Proprio pochi giorni prima dello scioglimento del Consiglio comunale e con il sindaco uscente Giorgio Orsoni già dimissionario, era stato il direttore generale Marco Agostini - confermato da Zappalorto - ad assumersi la responsabilità di firmare al posto del primo cittadino l’accordo integrativo per i comunali.

Che ora però Zappalorto sarebbe pronto a mettere in discussione - potendo farlo, perché, nonostante gli accordi, di elemento variabile della retribuzione si tratta e dunque in qualche modo discrezionale da parte dell’Amministrazione - e un incontro con i sindacati dei comunali per discutere della situazione sarebbe già fissato per la metà della prossima settimana.

Proprio la parte variabile della retribuzione dei comunali per l’anno in scorso era stata salvata in extremis con l’emendamento approvato in Parlamento e legato al decreto Salva-Roma, perché lo sforamento del Patto di Stabilità da parte del Comune nel 2013 avrebbe comportato anche questo tipo di penalizzazione. Che adesso, però, rischia di riproporsi, questa volta sotto forma di nuovi tagli di spesa al bilancio operati da Zappalorto.

«Ci rendiamo conto delle difficoltà in cui si trova a operare il nuovo commissario», commenta il segretario della Cgil Funzione Pubblica, Sergio Chiloiro, «e della sua necessità di recuperare risorse, ma gli accordi si rispettano. Se davvero il commissario pensa di “tagliare” la parte variabile della retribuzione dei dipendenti comunali, incontrerà la nostra ferma opposizione. Anche all’interno della “macchina” di Ca’ Farsetti ci sono certamente altri settori su cui è possibile recuperare spese».

Uno dei settori su cui potrebbe appuntarsi l’attenzione del commissario prefettizio è quella delle cosiddette “posizioni organizzative”, cioè dei funzionari con qualifica superiore erogata dal dirigente comunale di riferimento, che in questo modo ricevono una “gratifica stipendiale” di diverse migliaia di euro. A Ca’ Farsetti continuano a proliferare e sfiorerebbero ormai le 250 unità. L’altra “selva” che Zappalorto si preparerebbe a disboscare è quella dei comandi e dei distacchi dei dipendenti comunali, valutandone, caso per caso, l’effettiva necessità, anche qui per recuperare risorse.

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