Spinelli e marijuna nella “Casa di Andrea”

Blitz dei carabinieri tra i giovani con problemi sociali, ospiti della comunità gestita dall’Usl 4

JESOLO. Irruzione dei carabinieri alla Casa di Andrea, trovata della droga tra i giovani ospiti della comunità dell’Usl in via Levantina al lido di Jesolo.

I ragazzi con problemi psichiatrici e sociali sono ospiti di questa comunità, dove da qualche tempo è entrata anche la droga. I militari nei giorni scorsi hanno fatto un sopralluogo all’improvviso e trovato degli spinelli e marijuana. I ragazzi, per lo più minorenni, sono stati sottoposti a dei test per l’assunzione di droga e alcuni di questi, tre o quattro, sono risultati positivi e segnalati alla prefettura quali assuntori. La Casa di Andrea si trova all’interno del parco dell’ospedale in via Levantina, di fianco alla Croce Rossa, dove sono ospitati i migranti. La comunità può ospitare fino a un massimo di dieci minori, maschi e femmine, di età compresa fra gli 11 e i 18 anni, con la possibilità di prolungare l’ospitalità fino ai 21 anni per i casi in cui sia riscontrata la necessità e per i soli ospiti che hanno già iniziato, prima del compimento del diciottesimo anno, un percorso presso la comunità. Accoglie adolescenti in situazione di disagio psico/sociale, con gravi disturbi di comportamento, disturbi di personalità di diverse tipologie, disturbi dell’umore e break down psicotici. Intanto, nei giorni scorsi i carabinieri di Jesolo hanno anche individuato dei migranti che spacciavano, subito denunciati in almeno due episodi. La polemica si è subito accesa. Dalle fila di Occhio Jesolano, Martino Sacilotto e Riccardo Ferrazzo hanno invocato controlli all’interno del campo profughi. Daniele Bison della Civica Jesolo è perplesso: «Intanto i migranti sono aumentati rispetto ai 120 iniziali. Non è un mistero che prendano la bici per raggiungere tutte le sere piazza Mazzini, punto di riferimento per lo spaccio, o anche piazza Milano dove sono stati segnalati altri problemi. Ormai i casi di spaccio tra gli ospiti della Croce Rossa si sono moltiplicati e la situazione deve essere opportunamente monitorata per evitare che degeneri». Ma la maggioranza dei migranti però hanno iniziato a lavorare grazie all’accordo tra Comune, Cri e Prefettura.(g.ca.)

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