Spiagge, un unico litorale fino a Trieste

La Regione: «Un’offerta turistica europea per tutta la costa dell’Alto Adriatico». Sarà la spiaggia più grande d'Europa
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - LA SPIAGGIA GREMITA DI BAGNANTI
DE POLO - DINO TOMMASELLA - JESOLO LIDO - LA SPIAGGIA GREMITA DI BAGNANTI
JESOLO. Dalla costa veneziana a quella dell’Alto Adriatico il passo è breve. Meno di una manciata di chilometri e da Bibione, anche a piedi, si arriva a Lignano e poi dritti fino a Marano e Grado per poi giungere a Trieste. 
 
Così il prossimo consolidamento della Conferenza dei sindaci per il litorale, presentata in Regione nei giorni scorsi, sarebbe solo il preludio a un progetto ben più ambizioso. Anche il presidente di Confturismo Veneto, Marco Michielli, ha confermato che più grande sarà la realtà turistica, maggiori saranno i risultati in termini di progetti, finanziamenti, promozioni. Il vicepresidente della giunta regionale, Gianluca Forcolin, guarda già avanti. 
Jesolo, spiagge riscaldate in inverno
«Da questo momento si è aperta una fase nuova e storica per i Comuni del litorale veneto», spiega, «la Regione e i Comuni ora sono assieme per un modello turistico che rappresenta il fiore all’occhiello in un ambito europeo: dieci Comuni rappresentano il 54% delle aziende venete, 34 milioni di presenze, 38 mila partite Iva, tre aziende sanitarie, cinquedistretti di polizia locale. Questi sono solo alcuni numeri che dimostrano la dimensione di questa realtà ed entità che è stata rappresentata. Visto che siamo abituati a guardare sempre oltre l’obiettivo», aggiunge, «pensiamo che questa sia una grande opportunità, ma che non ci si debba fermare qui. Con l’inserimento dell’intera costa comprendente anche il litorale friulano, potremmo davvero rappresentare un’offerta europea e mondiale per la vacanza al mare. Anche con la presenza di Venezia, per una vacanza culturale e storica, per le memorie in essa contenute. Un segnale che deve rappresentare anche la forza, la potenzialità e la “macchina da guerra” che questo insieme di Comuni, Regione, Asl, operatori e imprese sono in grado di dare a un’offerta turistica sempre più esigente. Con orgoglio, come è stato ricordato dagli operatori, siamo riusciti in tempi brevissimi a creare le condizioni per operare bene, operare assieme e creare le migliori opportunità per promuovere questo territorio che rappresenta per migliaia di famiglie lavoro, economia e ricchezza». 
 
Il prossimo obiettivo, dunque, sarà una costa dell’Alto Adriatico da Rovigo a Trieste, per riuscire a confrontarci con competitors che spesso sono intere nazioni, come ad esempio la Croazia che si presenta tutta unita alle fiere e in tutti gli eventi internazionali legati al turismo. Per questo anche gli operatori del turismo veneto hanno sempre guardato con interesse a possibili accordi non solo lungo la costa veneziana ma anche in quella friulana. Qualcuno, particolarmente lungimirante, ha pensato addirittura di poter congiungersi fino a quella istriana per allargare gli orizzonti ulteriormente. Come dire, meglio farseli amici.
 
 Più realisticamente la costa veneziana e la costa friulana potrebbero effettivamente trovare un’unione progressiva di intenti e progetti fino a tentare di consolidare una forma giuridica unica sul modello di quella appena consacrata in Regione che rappresenta un importante punto di partenza. 
 
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