Sperona un’auto e poi scappa: madre e due figli all’ospedale
L’incidente sabato sera, in via Venezia, a Oriago di Mira. Caccia aperta al pirata della strada, indagano i carabinieri

Viaggiava a velocità elevata, abbastanza da non riuscire ad avere il pieno controllo delle ruote, e infatti ha finito per scontrarsi contro un’altra auto.
Ma poi, invece di fermarsi, di verificare le condizioni delle persone a bordo della vettura che ha speronato, il pirata ha fatto inversione ed è sparito nella notte, un altro colpo di acceleratore per prendere le distanze e far perdere ogni traccia, o quasi: nonostante lo spavento e il contraccolpo, infatti, la targa è stata registrata e trasmessa ai carabinieri.
Sabato sera, poco dopo le 21.30, la rotonda di via Venezia, a Oriago di Mira, è stata teatro di un incidente dai contorni inquietanti, che ieri già rimbalzava tra le chat e i gruppi social della Riviera, dove in tanti provavano a ricostruire gli spostamenti di quell’auto impazzita che ha fatto finire all’ospedale un’intera famiglia.
Lo scontro è avvenuto a poca distanza dal ristorante Il burchiello: le due automobili avevano impegnato la stessa rotatoria ma l’Audi A6 viaggiava a tutto gas e ha quindi pensato di poter superare l’altra, stringendo il cerchio; la manovra è riuscita solo in parte, perché se effettivamente la pesante famigliare si è lasciata alle spalle la vettura più lenta, l’ha fatto a costo di un colpo sulla fiancata. Poi l’inversione di marcia e la fuga nel buio.
Enorme lo spavento di chi ha subito l’impatto: «Alla guida c’era il mio compagno, nei sedili posteriori i miei figli: 8 anni la prima, un anno e mezzo il secondo. Siamo finiti tutti all’ospedale: la bambina ha subito diverse contratture ed è sotto antinfiammatori, il fratellino invece è rimasto in osservazione da parte dei sanitari per 25 ore. Io, invece, dovrò tenere il collare ortopedico per due settimane e mi è stata predisposta una radiografia», racconta Lisa, che ieri era in caserma per comunicare il numero di targa (purtroppo parziale) dell’auto pirata, e che insiste: «Non si può correre così, e addirittura non fermarsi quando si colpisce un’altra auto, come se fosse una cosa normale. Invece a bordo c’erano due minori, che potevano essersi feriti seriamente».
Ieri, online, l’appello per individuare l’Audi fuggitiva ha dato il via a tutte le possibili ipotesi: la paura maggiore era quella di aver incrociato una banda di ladri - ma nella zona non si sarebbero registrati furti, sabato sera - oppure che l’auto stessa fosse rubata; più prosaicamente, la A6 poteva essere senza assicurazione e, quindi, ben attenta a non fornire alcun dato. C’era anche chi, tornando indietro di qualche ora, giurava di essersi visto tagliare la strada dalla stessa vettura, solo qualche decina di chilometri più in là. Il mistero, probabilmente, si risolverà grazie alle telecamere dei dintorni. —
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia