«Spegnete le telecamere dal venerdì pomeriggio»

Gli esercenti si lamentano del tram e chiedono la possibilità di parcheggiare «Manca un’area di carico scarico». «Così si favoriscono i centri commerciali»
Di Gian Nicola Pittalis

Dopo quelli di via Circonvallazione e di Carpenedo, è la volta dei commercianti di piazza Barche a manifestare un malcontento che, anche a causa delle nuove aperture di centri commerciali, serpeggia sempre di più tra gli esercenti mestrini. A prendere la parola, a nome di tutti, è Stefano Maguolo, proprietario della “Campana”, uno dei negozi di abbigliamento storici della città. «Stiamo vivendo una fase di provvedimenti senza alcuna logica che penalizzano una zona centrale come questa». Nocciolo della questione la mancanza di parcheggi, le Ztl e il tram. «In città ci sono troppi lavori ancora non conclusi che dovrebbero dotare i cittadini di nuovi parcheggi e troviamo giusto», continua Maguolo, «pedonalizzare il centro ma solo se si rende accessibile a piedi dalle vicinanze, altrimenti il commercio ne risente».

Il titolare della Campana si schiera anche contro l’apertura delle Ztl limitate dal venerdì (ore 20) all’alba di lunedì (ore 3). «Per noi commercianti sarebbe più comodo aprirle dal venerdì alle 16 fino a domenica ma non solo per un periodo dell’anno come ora (l’apertura è valida sino al 30 settembre 2014 ndr) ma tutto l’anno e possibilmente anche durante la settimana lasciando alla sera l’accesso ai soli residenti e mezzi pubblici».

Marco Desanti, invece, titolare di “Tutto per l'operaio” si scaglia insieme a Fabio Nogarin dell’Enozootecnica contro il tram. «Approviamo l’iniziativa di Maguolo», dicono, «perché piazza Barche è ormai un angolo buio di Mestre tagliato fuori. Esiste certo il problema Ztl ma anche il tram ci ha creato disagi. Possibile che le fermate siano solo in via Capuccina, via Olivi e via Colombo e non ce ne sia una qui in piazza Barche davanti alle nostre vetrine?». Maguolo e Nogarin hanno anche una proposta. «Siamo disposti anche a dotarci di un carnet sulle spese effettuate per permettere alle persone di parcheggiare sulle strisce blu almeno due ore gratis se fanno acquisti da noi. Vogliamo evitare di vedere chiudere altri negozi e chiediamo che dotino la zona di un piazzale per lo scarico delle merci dal momento che ora non possiamo nemmeno accostare un furgone senza intralciare il tram e ci muoviamo con i carrettini, ma molti di noi fanno anche servizio a domicilio».

Gli fa eco Francesco Rocco che gestisce una tabaccheria. «Da quando è arrivato il tram è morto tutto», dice sconsolato. «Nessuna piazzola di sosta o parcheggi se non privati, nessuna fermata nel nostro lato di strada. Sembra che vogliano spostare tutta la clientela nei centri commerciali e così non viene incentivato il commercio cittadino. Se anche uniti fossimo più grandi, da soli non ci permettono di competere con i grandi centri commerciali. Non ci danno nemmeno le luminarie nelle feste né pensano di portare i banchetti delle fiere in piazza Barche. È una gara persa in partenza».

A chiudere ci pensa un decano della zona, Gianfranco Ponzoni dell'omonima ottica. «Stiamo morendo perché il centro è abbandonato a favore dei grandi centri commerciali. Non puoi girare in auto e non hai parcheggi. Io avevo vecchi clienti che venivano anche da Spinea o Mirano ma ora non ci pensano più a venire perché non sanno come arrivare qui. Forse il piano traffico è sbagliato e auto da fuori non vengono più. E chiudendo i negozi in centro la gente li va a cercare fuori, senza rendersi conto di uccidere noi».

Ora i commercianti pensano a una raccolta di firme da presentare al Comune, nel frattempo chiedono aiuto perché le loro vetrine possano restare con le serrande alzate.

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