Spariti carichi di cereali nove lavoratori dal giudice

A processo i presunti responsabili dei maxi furti da un magazzino del Porto  In quattro hanno già patteggiato per le contestazioni che risalgono al 2009



Furti di carichi di cereali nel magazzino della Terminal Rinfuse Italia spa al Porto commerciale di Marghera: nove lavoratori, appartenenti a ditte diverse e con le mansioni più varie, sono a processo, mentre quattro imputati hanno già deciso di chiudere la vicenda con un patteggiamento in udienza. I fatti risalgono a nove anni fa, quattro gli episodi contestati tra luglio e settembre 2009. Ma il procedimento in aula, nonostante il molto tempo trascorso dagli episodi, è solamente alle prime battute: venerdì è stata celebrata l’udienza filtro davanti al giudice monocratico Stefano Manduzio, poi rinviata a marzo per sentire i testi del pubblico ministero.

Devono rispondere di furto aggravato in concorso Gianni Vallotto (46 anni di Carpenedo), Radames Piran (48 anni di Spinea), Andrea Corrò (41 anni di Mira), Matteo Visentin (50 anni di Scorzè), Federico Zambon (44 anni di Favaro), Cristiano Scarpa (39 anni di Mestre), Tiziano Pavan (63 anni di Martellago), Roberto Scroccaro (65 anni di Favaro) e Simone Zanotto (49 anni di Quarto), che si sono affidati agli avvocati Alessandro Rampinelli, Giorgio Pietramala, Andrea Zambon, Gaetano Corsaro, Alberto Impellizzeri, Andrea Galli. L’accusa è aggravata dal fatto che a commettere il reato sono state più di tre persone su beni in uno stabilimento pubblico, qual è l’area portuale data in concessione alla Terminal Rinfuse Italia spa. Hanno già patteggiato Pierpaolo Stocco e Patrik De Nadai, 7 mesi a testa grazie all’accordo trovato tra l’accusa e il loro difensore, l’avvocato Marianna Tassetto. Usciti dal procedimento con un accordo sulla pena anche Michele Da Villa e Paolo Grandi.

Le indagini coordinate prima dalla sostituto procuratore Antonia Sartori e poi dal collega Andrea Petroni hanno permesso di ricostruire il meccanismo attraverso cui, secondo la Procura, avvenivano i furti di sfarinati e granaglie di cereali dal magazzino della Terminal Rinfuse Italia spa che ha sede nell’area portuale di Marghera.

Il carico veniva portato in un altro deposito, si legge nel capo d’imputazione «omettendo di effettuare la pesa» nel momento in cui lasciva il magazzino della Terminal Rinfuse Italia spa. Il meccanismo prevedeva la copertura di vari ruoli: c’era il proprietario dell’autotreno con rimorchio con cui veniva prelevata e trasportata la merce, due dipendenti di altre società che contattavano il trasportatore e gli pagavano i compensi per l’attività, il titolare dell’attività che metteva a disposizione il proprio deposito per scaricare la merce, il dipendente di un’altra ditta del Porto che pagava 400 euro perché potesse avvenire il furto. Nel procedimento penale era coinvolta anche una guardia giurata, Michele Da Villa, chiamata nel suo mansionario a presidiare il varco da cui uscivano i mezzi carichi di merce proveniente dal magazzino della Terminal Rinfuse Italia spa. Stando a quanto riportato nell’imputazione, il vigilante avrebbe «favorito l’uscita dell’automezzo non provvedendo alla pesatura». La guardia giurata è tra coloro che hanno già patteggiato, evitando di dover sostenere il processo in aula. Nel corso del dibattimento davanti al giudice monicratico Manduzio, gli imputati puntano a dimostrare la propria estraneità ai fatti. —



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