Sottomarina, la Finanza setaccia i padovani

Controlli a tappeto su Auto di lusso e barche. Nale (Gebis): «Fa piacere essere paragonati a Cortina»

CHIOGGIA. Fino a poco tempo fa erano le macchine un po' “datate” ad essere preda sicura dei controlli stradali: se non era il bollo o la revisione, erano le gomme o le luci posteriori a non passare l'esame, e la multa era assicurata. Ma da questo week end, almeno per i padovani di ritorno dalla spiaggia di Sottomarina, la musica è cambiata: i “catorci” possono viaggiare tranquilli, mentre le auto di grossa cilindrata devono passare i raggi x della guardia di finanza. E non col rischio di pagare qualche decina di euro di multa, ma con quello di veder passare al setaccio dichiarazioni dei redditi e bilanci societari, di subire controlli incrociati su dichiarazioni iva, residenze e tenore di vita.

L'obiettivo è scovare chi dichiara poco o niente, dirottando i redditi su improbabili società e, magari, conduce una vita da nababbo con auto di lusso, barca in darsena, ecc. I risultati si sapranno col tempo ma, intanto, i frequentatori di Sottomarina si trovano, idealmente, equiparati, a quelli di Cortina o della “Milano da bere”, già oggetto dell'attenzione delle Fiamme gialle. «Se si paragona Sottomarina a Cortina vuol dire che abbiamo fatto grandi progressi», ironizza Fabrizio Boscolo Nale, presidente di Gebis, l'associazione dei gestori degli stabilimenti balneari, «scherzi a parte questi controlli non sono una novità: i nostri clienti ne parlano da mesi e si sentono un po' “vittime”, soprattutto perché vengono disturbati nella quiete familiare. Ma nessuno ha mai detto “Non torno a Sottomarina perché ci sono i controlli”. Credo che ormai la nostra spiaggia abbia un panorama di offerte, dal campeggio, agli spazi per i cani, dalle serate in musica, agli spritz hour, alle zone attrezzate per bambini che soddisfano molte esigenze. I padovani andrebbero premiati solo per le ore di coda che fanno per venire da noi, ma se lo fanno vuol dire che si trovano bene». Più critico Marino Masiero, del Gruppo turismo Chioggia: «Questi controlli hanno poco di sostanziale. Poco più di un mese fa la Finanza ha censito tutte le barche nelle darsene cittadine, dunque sanno già tutto. Pensano di trovare qui gli evasori? La nautica è in crisi per scelte sbagliate a livello governativo. Nell'ultimo anno l'Italia ha perso 27mila posti barca a favore di Croazia e Corsica. Una barca usata, come molte qui a Chioggia, costa meno di una casa in montagna, ma un posto di lavoro, nella nautica, ha un indotto di altri otto posti. Certo, tutti devono pagare le tasse, ma non mi pare che certi metodi servano a far decollare l'economia». (d.deg.)

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