Sospetti sulla raffineria «Problemi gestionali durante le manutenzioni»
Arpav e vigili del fuoco escludono che la puzza abbia avuto origine dalle navi. Eni: «Nessuna anomalia»
La certezza assoluta non c'è ma è davvero alta la probabilità che a causare la nube di zolfo che ha messo in allarme Mestre mercoledì pomeriggio, con un fortissimo odore di gas sentito per circa un'ora fino a Mogliano, sia stata la manutenzione alla Raffineria Eni di Porto Marghera. Ne sono convinti Arpav e Vigili del fuoco che da mercoledì pomeriggio erano alla ricerca della fonte di emissione della nube che ha messo in allarme la città. Mercoledì sera, «dopo aver controllato i dati strumentali del sistema integrato di monitoraggio ambientale e gestione delle emergenze (Simage) - si legge in un comunicato di Arpav - ed aver verificato gli esiti delle ispezioni presso un paio di navi che avevano scaricato butano e virgin nafta, era stato escluso il contributo delle navi cisterna». Si è conclusa solo ieri l'ispezione presso lo stabilimento della Raffineria che ha «permesso di individuare alcuni problemi gestionali che si sono determinati durante la manutenzione programmata di un impianto di desolforazione, cui l'azienda aveva posto rimedio nel tardo pomeriggio di ieri». La Raffineria aveva rispettato le procedure di informazione preventiva alla Prefettura, per comunicare la manutenzione programmata degli impianti e la bonifica degli stessi, preavvertendo anche del possibile utilizzo della torcia. «L'odore percepito dalla popolazione - precisa ancora Arpav - è attribuibile a vapori di idrocarburi e a composti solforati fortemente odorigeni, sostanze non perfettamente combuste in torcia e che si sono rapidamente diffuse verso il centro di Mestre e i Comuni a nord, sospinte da un vento da Sud-Sud-Est, che tra le 16 e le 17 di mercoledì, soffiava a 15 chilometri orari». Insomma, durante la bonifica dell'impianto i vapori di zolfo, non perfettamente bruciati dalla torcia, si sono levati in aria e complice il vento si sono velocemente mossi verso Mestre. I tecnici di Arpav e Vigili del fuoco, dopo la seconda ispezione di ieri, hanno concordato con la direzione della Raffineria di Eni «adeguate modalità operative finalizzate all'ottimizzazione del procedimento di vaporizzazione dell'impianto e all'efficienza del sistema di combustione in torcia con fuel gas». Eventuali problemi di gestione della manutenzione programmata andanno subito comunicati. Soddisfazione per l'esito della vicenda è stata espressa dall'assessore all'Ambiente Gianfranco Bettin. La Raffineria Eni evidenzia a sua volta «che le uniche operazioni non di routine sono state le fasi di fermata dell'impianto di desolforazione gasoli, come già segnalato agli enti competenti, e che le stesse sono state poi sospese per motivi cautelari». Secondo Eni le verifiche «eseguite non hanno rilevato alcuna anomalia, pertanto gli interventi all'impianto sono ripresi e sono stati rimodulati, di comune accordo con Arpav e Vigili del fuoco, al fine di evitare ogni impatto esterno».
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