Sospeso per sei mesi il legale Luciano Faraon

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La Corte di Cassazione ha confermato la misura disciplinare decisa dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Venezia (prima) e ribadita dal Consiglio nazionale forense (poi): l’avvocato Luciano Faraon è sospeso per 6 mesi dalla professione.

All’origine della sanzione una causa del 2017, nella quale il legale rappresentava una donna separata dal marito, al quale era stato affidato il figlio ancora (seppur per poco) minorenne. L’accusa disciplinare mossa a Faraon - e ora confermata dai giudici di Cassazione - è quella di aver avuto un colloquio con il minore, che avrebbe manifestato l’intenzione di andare a vivere con la madre, senza però avvisare né il padre affidatario né tantomeno il suo legale.

«Il filo conduttore della condotta addebitata al ricorrente», si legge in sentenza, «è l’inosservanza della cautele previste dalle Convenzioni internazionali e dalle nostre norme interne in tema di ascolto del minore, specie se il contenuto dell’audizione può avere ad oggetto dichiarazioni lesive della posizione giuridica dei genitori esercenti la responsabilità e il loro diritto di difesa».

In corso di causa, la difesa dell’avvocato Faraon ha infatti sostenuto- si legge nella sentenza - che il legale fosse intervenuto per aiutare i figli della coppia, vittime di abusi da parte del padre (per altro assolto da ogni accusa in sede penale).

Una delicatissima vicenda familiare, nella quale resta - secondo la Cassazione - il comportamento scorretto dell’avvocato «con violazione degli obblighi deontologici in tema di ascolto del minore», non spettando comunque al Consiglio forense il giudizio di merito nella vicenda giudiziaria familiare, deputato ai giudici. —

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