Solidarietà con la coop Macramè e mensa Betania
«Sì c'è un bel fermento, qui in fondamenta, si respira aria di città sana», sorridono Roberta Lazzari e Niciletta Zanon, due “veterane” della Misericordia: sono la presidente e la direttrice della coop sociale Macramè, che qui ha dal 1998 il suo laboratorio dove gli abiti usati per bimbi e mamme vengono scambiati con buoni acquisto, rigenerati e rivenduti, i giocattoli tornano a nuova vita, le tele degli ombrelli rotti si trasformano in abiti da carnevale, nascono bici in legno, tutti in vendita nel vicino Negozio GianBurrasca di Santa Fosca. Qui si fa solidarietà, formazione e reinserimento sociale, per chi è in difficoltà. « C’è un vantaggio nel togliere dalla discarica e riutilizzare abiti e giocattoli, poi si aiutano le famiglie con prezzi equi», raccontano Nicoiletta e Roberta, «questo è un punto d’incontro e di scambio, dove abbiamo anche realizzato un angolo per l’allattamento. D’intesa poi con i Servizi sociali del Comune, cerchiamo di offrire alternative concrete alle persone con disagio». Corsi per la rigenerazione abiti e giocattoli, contro l’abbandono scolastico dei ragazzi tra i 17 e i 21 anni; e la sartoria dove dai tessuti dei vecchi abiti se ne creano di nuovi, in collaborazione con le donne del carcere della Giudecca. In fondamenta, la vita c'è tutta, anche il suo volto più difficile, con la mensa di Betania che ogni pomeriggio offre un pasto a un centinaio di senza dimora, disoccupati, tossicodipendenti, alcolisti, italiani e stranieri, con alcuni dei quali la convivenza si fa davvero difficile, le liti talvolta violente, mettendo in difficoltà i residenti e gli stessi volontari della Caritas: da qualche tempo una guardia giurata si è affiancata al passaggio dei vigili del servizio Disagio sociale, a tutela di un servizio prezioso.(r.d.r.)
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