Skardy al Capannone per i candidati della Cgil

MARGHERA La sala riunioni del Capannone del Petrolchimico si è riempita ieri pomeriggio di centinaia di delegati sindacali della Cgil , provenienti da tutto il Veneto, per l’assemblea regionale dei...

MARGHERA

La sala riunioni del Capannone del Petrolchimico si è riempita ieri pomeriggio di centinaia di delegati sindacali della Cgil , provenienti da tutto il Veneto, per l’assemblea regionale dei candidati alle elezioni del prossimo 5, 6 e 7 marzo per il rinnovo delle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) degli oltre centomila lavoratori del pubblico impiego e della scuola chiamati al voto nella nostra regione. A scaldare e allietare gli animi per l’ormai prossima tornata elettorale è arrivato in Capannone anche, Gaetano Scardicchio - in arte sir Oliver Skardy, storico fondatore dei Pitura Freska - che di professione fa il bidello in una scuola pubblica veneziana e ieri si è esibito con più di qualche canzone del suo folto e colorato repertorio. La Cgil ha voluto così ribadire, proprio al Capannone del Petrolchimico e con l’inedito intermezzo musicale di Skardy, «le ragioni per rafforzare il sindacato e la sua rappresentanza nel pubblico impiego e nella scuola, in una fase in cui democrazia e diritti vengono messi in discussione». All’assemblea non ha poturo partecipare, come annunciato, la leader nazionale della Cgil, Susanna Camusso, impegnata nella riunione del direttivo nazionale a Roma, dedicata alla trattativa con il Governo sui problemi del lavoro. Sono però intervenuti, dopo i delegati-candidati, i segretari nazionali della Fp-Cgil e Flc-Cgil, Rosanna Dettori e Domenico Pantaleo, ricordando che la Cgil è «scesa in piazza da sola contro le leggi Brunetta per rilanciare con forza i temi dei diritti, della dignità e della qualità del Welfare».

«Dagli insulti di Brunetta – hanno detto ieri – si è arrivati ai tagli e all’abbassamento delle condizioni di lavoro nelle scuole e negli uffici pubblici. Effetti negativi che si possono ben vedere nel peggioramento di tanti servizi, a partire dalla sanità pubblica che vede anche nel Veneto ospedali con reparti al limite e personale costretto a sovraccaricarsi di straordinari e di rinunciare alle ferie, mentre di contratti non si parla come in tutto il pubblico impiego e persistono consistenti sacche di precarietà».

Per la Cgil, invece, «enti locali, ministeri, scuole, università, istituti di ricerca rappresentano un volano importante per la ripresa economica e lo sviluppo». In provincia di Venezia (dove nelle precedenti elezioni delle Rsu hanno vinto proprio i candidati della Cgil) sono chiamati al voto circa 35 mila lavoratori degli enti locali (Comune, Provincia, Regione), della la Sanità pubblica (Asl 10, 12, 13, 14), ministeri, case di riposo pubbliche, Camera di Commercio, Inps, vigili urbani, Ato, Cnr, Istat, Esu e le scuole di ogni ordine e grado, dalle materne all’università, fino all’Accademia delle Arti e al conservatorio Benedetto Marcello. (g.fav.)

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