Sicurezza a Mestre, la petizione dei residenti supera le mille firme

Martella incalza il governo con un’interrogazione in Parlamento: «Si faccia un piano per la città con le associazioni». A dicembre fiaccolata per la legalità
Mitia Chiarin
Controlli della polizia locale in via Piave dopo gli episodi di criminalità
Controlli della polizia locale in via Piave dopo gli episodi di criminalità

La paura sul fronte sicurezza che vivono ampie parti della terraferma, da Mestre a Marghera, finisce all’attenzione del ministro dell’Interno, Piantedosi.

All’indomani della decisione del parrocco della chiesa di Santa Maria di Lourdes, don Marco Scaggiante, di anticipare di un’ora la messa del sabato per convincere i fedeli più anziani a frequentare la chiesa senza timori, ecco che il senatore e segretario regionale del PD Veneto, Andrea Martella, ha depositato un’interrogazione a risposta urgente rivolta al ministro dell’Interno.

Mestre, messa serale anticipata di un’ora in via Piave. «La gente ha paura di uscire la sera»

L’interrogazione

«Il crescendo di eventi molto gravi, riconducibili ad un diffuso spaccio di droga e al controllo del territorio da parte di vere e proprie organizzazioni criminali, impone al Governo di intervenire per garantire a Mestre un pieno ripristino della legalità, che non va commisurato solo in termini di repressione ma anche di riqualificazione e rilancio del territorio», dice Martella che analizza l’escalation criminale in una Mestre che ha già il pessimo primato di maggior numero di morti di overdose, dove la droga è venduta a prezzo basso dalle organizzazioni del crimine che sfruttano le ampie vie di collegamento, dall’autostrada alla ferrovia, per assicurarsi una clientela che arriva anche da fuori provincia.

E ora i pusher si spostano verso il centro e si sfidano tra bande con una decina di casi di accoltellamenti venuti alla luce. Mentre la gente chiede serenità. «Le maggiori criticità si registrano nell'area che va dalla stazione di Mestre a ridosso di Piazza Ferretto e analogamente lato Marghera», ricorda Martella che evidenzia la necessità di utilizzare i fondi PNRR per «interventi di riqualificazione urbana a partire dalla zona della stazione di Mestre».

Al centro dell’attenzione mettere Mestre

Al ministro Piantedosi si chiede, quindi, di rendere note le intenzioni del Governo su tre precisi obiettivi: «attivare in tempi rapidi un tavolo istituzionale, coinvolgendo anche tutte le organizzazioni civiche e sociali, per individuare una serie di interventi; disporre un ulteriore potenziamento, anche in coordinamento con la polizia locale, della presenza delle forze dell’ordine in termini di mezzi e uomini; approntare progetti di welfare finalizzati al potenziamento dei servizi, a partire dai Sert, anche con il ricorso a nuove e più qualificate figure professionali, nonché al recupero e reinserimento delle persone vittime di dipendenza da sostanze».

Fiaccolata di protesta

Ieri sera riunione operativa del gruppo dei cittadini di Altobello, che hanno lanciato per primi l’idea di una fiaccolata per il ritorno della sicurezza in città (che dovrebbe tenersi prima di metà dicembre) assieme agli altri gruppi di cittadini e residenti che si stanno mobilitando in questi giorni per far emergere il malcontento e la richiesta di interventi decisivi contro spaccio e microcriminalità. Possibile la nascita di un coordinamento.

Oltre mille firme

E ha superato le mille firme raccolte la petizione di commercianti e residenti delle zone di di Via Sernaglia, via Cappuccina, via Bembo e via Gozzi che hanno invocato anche una sorta di coprifuoco alle 22.30 per ristoranti e pizzerie e la chiusura anticipata alle 19.30 dei market etnici che spesso ospitano soggetti collegati al mondo dello spaccio. «Ora puntiamo alle duemila», dicono i promotori. —

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