Si torna in aula: a Mirano ingressi scaglionati di 90 minuti

Rientro a scuola per il 70% degli alunni delle superiori. Settemila ragazzi in più rispetto alla scorsa settimana, il nodo dei bus 

VENEZIA. I ragazzi di prima e di quinta superiore in aula al 100%; gli studenti delle classi intermedie, a rotazione: metà in presenza e metà a casa. Suonerà oggi l’ennesima prima campanella di quest’anno scolastico, a regole ancora mutate.

Ventitremila i ragazzi di istituti professionali, tecnici e licei veneziani pronti a varcare le soglie delle loro scuole, settemila in più rispetto alla settimana scorsa. Alla fine, il braccio di ferro tra Stato e regioni si è concluso a favore di queste ultime, con la percentuale media della presenza che è stata elevata al 70%, e non al 100% come richiesto dal presidente del Consiglio Draghi.

Ma i nodi rimangono. Per questo, il comitato Priorità alla scuola ha scritto al prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, all’Ufficio scolastico regionale e alla Città metropolitana, chiedendo delucidazioni circa la capienza delle aule, il piano trasporti e quali provvedimenti saranno messi in atto per consentire, al più presto, il rientro a scuola di tutti i ragazzi. Per il momento, comunque, non se ne parla. Non lo consentono i trasporti (50 i mezzi aggiuntivi previsti da oggi, nel Veneziano) e non lo consente, in molti casi, la capienza delle aule, soprattutto negli istituti del centro storico.

«Per la mia scuola riesco a garantire il rientro di non più del 75% degli studenti. La capienza delle aule non permetterebbe il rispetto del distanziamento interpersonale tra i ragazzi, con la presenza in contemporanea di tutti gli studenti», spiega Concetta Franco, preside dell’Algarotti, la scuola che registra le maggiori difficoltà, garantendo la presenza al 100% dei soli studenti di quinta, con soluzioni diversificate nei vari plessi.

Al Savorgnan e a Santa Giustina, anche le prime torneranno in presenza al 100%; al Testa, soltanto una prima (che sarà raggiunta dalle altre il tre maggio); infine, nella sede di San Giovanni Evangelista la percentuale sarà al 100% per tutte le classi.

Le altre classi saranno spaccate a metà: una parte seguirà le lezioni in classe e l’altra, contemporaneamente, a casa al computer. Presenza al 100% per il triennio del Barbarigo, mentre chi ha scelto il percorso quinquennale seguirà le indicazioni dell’Ufficio scolastico, e quindi prime e quinte in presenza, le altre classi a rotazione. In generale, ovunque sarà rispettata la percentuale del 70%, con le classi iniziali e terminali in aula e le altre sospese tra didattica a distanza e lezioni in presenza.

Sarà così a Venezia, nei Licei Benedetti-Tommaseo e Foscarini; a Mestre, nei Licei Bruno-Franchetti e Stefanini, e all’istituto Zuccante.

«Adotteremo la misura di almeno il 70% della presenza, con il 100% delle classi prime, dove ci sono i ragazzi più giovani, e quinte, i cui studenti devono sostenere l’esame di Stato», spiega il preside Marco Macciantelli. Stessa soluzione adottata a Portogruaro, dal Liceo XXV Aprile, e a Mirano dall’istituto 8 marzo-Lorenz. Mentre il Liceo della cittadella scolastica miranese, il Majorana, procederà con ingressi e uscite scaglionati di ben un’ora e mezza, con la prima campanella che suonerà due volte: alle 8 e alle 9. 30, così da non congestionare il traffico.

Niente doppi turni, comunque. Nemmeno a Dolo, «una delle aree su cui vigilare con maggiore attenzione, vista l’elevata concentrazione di scuole» a detta di Carmela Palumbo, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale. —


 

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