Sì del consiglio veneto al passaggio di Cinto Caomaggiore al Friuli

CINTO. Dalle 17.10 di ieri sera, per la Regione Veneto, Cintocaomaggiore e Sappada sono nella Regione Friuli. Dopo questo importante passaggio in Regione atteso per anni, si “marcerà”su Roma per la decisione definitiva. L'assemblea veneta ha approvato all'unanimità una mozione e una risoluzione che impegnano la Giunta ad intervenire presso il Parlamento per far procedere l'iter legislativo. Commozione dei rappresentanti del Movimento Friulanista che ieri mattina erano secsi a Venezia e avevano atteso il verdetto a palazzo Ferro Fini assieme ai “colleghi” di Sappada.
Cinto si era comuque espresso con il 91,56% a favore di questo passaggio in Friuli in occasione di due referendum, l'ultimo ufficiale del 26/27 marzo 2006 ed è appunto da quella data che la Regione avrebbe dovuto esprimersi. Lo ha fatto ieri approvando la risoluzione proposta da Daniele Stival che si era più volte espresso a favore della volontà della gente. «Ho fatto mie le motivazioni del Comitato», ha detto a caldo l'assessore Stival, «che tengono nel debito conto la parlata, le tradizioni, la comodità di servizi ed i posti di lavoro». A Cinto molti cittadini hanno la casa in veneto ed il giardino in Friuli, perciò si comincia a guardare al di là della siepe con un occhio diverso, sperando che le provincie resistano. Soprattutto i giovani che snobbano il dialetto friulano, ma guardano con interesse ai posti di lavoro. Intanto l'onorevole Angelo Compagnon ai primi del mese aveva presentato un'interrogazione per conoscere le intenzioni del Govern. Il sindaco Renato Querini aveva scritto a febbraio al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per sollecitarne l'interessamento. Soddisfatto anche il presidente del veneto, Luca Zaia: «Rispetto fino in fondo questa richiesta dei Comuni di passare ad altre Regioni», ha detto Zaia, «perché è doveroso rispettare l'autodeterminazione e la volontà delle comunità».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia