Sfrattata una famiglia straniera
Sfratto esecutivo per un'altra famiglia extracomunitaria, marito, moglie incinta e un bimbo piccolo rischiano di finire sulla strada, ma il Comue ottiene in extremis una proroga di 15 giorni. E adesso l'amministrazione comunale si rivolge a tutte le famiglie extracomunitarie con problemi abitativi e di lavoro: «Non ci sono più risorse, possiamo solo pagare il biglietto di sola andata per tornare a casa». Una scelta drastica, che qualche anno fa sarebbe stata subito criticata e censurata, ma ormai gli sfratti sono sestuplicati, il lavoro manca e le assegnazioni di case popolari non bastano più.
Mahammad Abakoura del Ciad, con la moglie in attesa e un figlio piccolo, vive in via Cimabue in un casa privata in affitto ed è lo zio di quella bambina che a Fossalta non aveva i soldi per il buono pasto in asilo e per motivi burocratici era rimasta a casa all'ora di pranzo. Una vicenda ingarbugliata che si risolse con il trasferimento a spese del Comune di Fossalta di Piave in Belgio. Ora la zio è senza lavoro, non riesce a pagare l'affitto ed è stato sfrattato. Chiede di restare in Italia perché la moglie possa almeno partorire. «Lo sfratto per morosità è un problema», spiega l'assessore ai servizi sociali, Oliviero Leo, «perché preclude altre strade di assegnazione. Noi abbiamo 589 case come patrimonio Ater e da noi gestite, assieme a 40 di proprietà nostra. Le assegnazioni sono in media dieci all'anno. Oggi con il problema occupazionale e la crisi, le famiglie extracomunitarie sono in estrema difficoltà, ma non abbiamo la possibilità di soddisfare tutte le richieste. L'unica cosa che possiamo garantire è il ritorno nei loro Paesi senza costi, con il biglietto di sola andata».
In via Ca' Boldù dovranno essere sfrattati anche i 15 profughi rimasti, arrivati dalla Libia e Lampedusa, rimasti per un anno a San Donà.
Ma le richieste di aiuto aumentano di continuo. Una marocchina disabile ha denunciato che la sua casa Ater, 36 metri quadri in cui vive con il marito e tre figli piccoli in Fiorentina, ha un buco dal quale entra continuamente acqua.
Gli appartamenti sul mercato a prezzi tra i 4-500 euro non sono più alla portata di famiglie che non arrivano a fine mese, mentre le case popolari hanno costi di gestione sempre più elevati. (g.ca.)
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