Sfondata la vetrata di una pizzeria da asporto

Piazzale Leonardo da Vinci, portati via pochi euro. E una famiglia bengalese: «Ci hanno rubato tutto»

Hanno sfondato la vetrina della pizzeria per asporto di piazzale Leonardo Da Vinci, credendo che all’interno ci fosse chissà quale bottino. È avvenuto giovedì notte, presa di mira “Da Vinci. C’è Pizza per te”.

I titolari ieri mattina si sono svegliati con il suono del campanello dei carabinieri, avvertiti a loro volta dai gestori del bar Bollicine, che si trova a due passi, all’angolo con via Cappuccina. «Sono venuti i carabinieri e ci hanno detto che ci avevano sfondato la vetrina. Siamo corsi qui ed effettivamente era così», spiegano Alex e Toni, 30 e 26 anni. Sono cugini, hanno aperto da appena tre mesi e sono parecchio demoralizzati, visto l’andazzo della zona. Pestaggi, furti, gente losca che entra la sera.

I ladri hanno rubato poche monete, perché in cassa non c’era nulla, e i soldi delle mance. Poi hanno aperto il frigo dietro il bancone, ed hanno rubato una decina di birre. «Non sappiamo come abbiano fatto a sfondare il portone», spiegano, «è andato completamente in frantumi. Forse a spallate, a calci, forse con qualche cosa, ma non ci sono segni di scasso. Ci domandiamo, tra l’altro, come sia possibile che nessuno abbia sentito o visto nulla dato il rumore che devono avere fatto». Proseguono: «Per noi si tratta di gente dell’Est. Adesso ci costa più la porta del resto, ci hanno fatto un preventivo di 500 euro. Speriamo che apra velocemente il parcheggio del piazzale, altrimenti se va avanti così chiudiamo anche noi».

Subito dopo sono arrivati moglie e marito bengalesi, che abitano dall’altra parte del piazzale, in via Dante. «Sono venuti venerdì i ladri», raccontano, «alle 11 del mattino, in pieno giorno. Hanno rubato 15 mila euro in oro e 7 mila in contanti». «Sono uscito alle 8 per andare a lavorare», precisa l’uomo, all’alimentari in via Sarpi, «quando sono tornato a mezzogiorno, la casa era sottosopra e ci avevano portato via tutto, ben sapendo come e cosa prendere». «Stiamo da quindici anni in Italia», aggiunge, «quando sono arrivati i romeni e i bulgari, è finita, hanno rovinato tutto».

Marta Artico

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