Serpente in cucina, cuochi in fuga

Jesolo. Trovata la muta di un rettile di due metri in un ristorante. Sul posto gli esperti del Tropicarium
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Paura in Pineta per un serpente segnalato l'altra sera in un ristorante del lido. Il personale aveva trovato la pelle lasciata vicino a un frigorifero dopo la muta, il caratteristico cambio della pelle dei rettili. Le dimensioni erano di circa 2 metri, almeno a giudicare dalla pelle. E' scattato l'allarme.

Il personale è fuggito dalle sale e anche i cuochi sono usciti dalle cucine rifiutandosi di lavorare con la paura di un serpende, magari velenoso, in zona. Per diverse ore si è temuto che il pericoloso serpente si stesse aggirando nel locale o comunque in Pineta.

Stava per scattare l'allarme in tutta la città, con l'avviso alle forze di polizia, quando a un dipendente è venuto in mente di chiamare il Tropicarium park. E' scattata una spedizione di 2 esperti in rettili del Tropicarium, l'erpetologo Herman Schiavon, esperto e studioso di serpenti velenosi, noto a livello internazionale, responsabile del settore animali mortali, assieme a Umberto Gesualdo, responsabile dei serpenti giganti del Tropicarium. L'allarme è rientrato poco dopo, anche se resta il mistero.

«La muta sospetta», spiegano, «è riconducibile ad una biscia viperina, Natrix natrix, un rettile non velenoso ma che assomiglia ad una vipera, attacca se minacciato e si finge morto per difesa emettendo un cattivo odore».

«Questo rettile nei ultimi anni», aggiungono, «è sempre più presente vicino alla vita dell'uomo, nelle case, locali, alberghi. Purtroppo questo fenomeno si è intensificato a causa della cementificazione, a causa della quale i rettili vengono sfrattati dal loro ambiente naturale».

«Davanti a qualunque ritrovamento o animale sospetto», concludono, «non fare mai atti di eroismo, perché potrebbero anche rivelarsi animali veramente pericolosi, i nostri esperti del Tropicarium sono sempre a disposizione».

In caso di emergenza, contattare sempre la polizia locale che a sua volta chiamerà gli esperti del tropicarium di piazza Brescia, gestito da Mauro e Monica Rigoni. Lo scorso anno gli esperti della mostra di rettili erano ridiscesi in barca lungo le sponde del Piave alla ricerca di un sospetto animale che era stato descritto come un'iguana o forse addirittura un coccodrillo, visto da alcuni turisti in passeggiata. L'animale non è mai stato trovato. In altre occasioni sono stati chiamati per la cattura di vipere velenose nella zona di Valle Atanea a Caorle.

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