Sequestra una coppia con la katana

VENEZIA. Li ha conosciuti con un bicchiere in mano, li ha invitati a casa a bere qualcosa, e poi ha impedito loro di andarsene, minacciandoli di morte prima con una katana, poi con un coltello da sub, e infine dando intendere di avere una pistola in tasca, che quasi sicuramente però non aveva. Dopo oltre due ore di panico i due amici sono riusciti a scappare da una finestra mentre l’uomo, Sergio Manuel Solbes Casabuena, uno spagnolo di 42 anni residente in città, dopo alcune ore di fuga è finito in manette, e ieri mattina è stato condannato a otto mesi per resistenza, mentre i capi d’imputazione relativi al sequestro di persona e alle minacce aggravate sono stati stralciati in attesa di giudizio. Sono stati i carabinieri del nucleo natanti di Venezia a porre fine ad una notte che doveva essere divertente e si è trasformata in un incubo, cominciata tra venerdì e sabato con un brindisi tra amici. L’uomo, in un locale, conosce una coppia di studenti, un ragazzo e una ragazza, e li invita in casa sua a Castello per proseguire la serata: bere l’ultimo bicchiere insieme e scambiare due chiacchiere. Dopo un po’, complice l’abuso di alcool, la serata, per motivi in corso di accertamento, degenera in pochi minuti. L’uomo, arrabbiatissimo, impedisce ai due ragazzi di lasciare l’appartamento, minacciandoli con una katana (una sorta di spada giapponese) un coltello da sub e infine sostenendo di avere una pistola in tasca. I due giovani, in preda al panico, riescono ad avvisare un amico che li raggiunge e li aiuta ad uscire da una finestra, dopo aver forzato il lucchetto che la teneva chiusa. La loro terribile avventura è durata due ore e mezza. A Castello arrivano anche i carabinieri, avvisati dall’amico della coppia, che soccorrono i due giovani e raccolgono la loro testimonianza.All’interno dell’appartamento i militari trovano la katana ma non l’uomo, scappato dall’altro lato della casa.
Sabato, dopo che i due ragazzi si erano un po’ tranquillizzati, i militari hanno ricostruito nel dettaglio quanto accaduto e hanno cominciato a cercare l’uomo nei luoghi da lui frequentati e lo hanno trovato nel primo pomeriggio, ancora alticcio a causa dell’alcool. Nella successiva perquisizione del suo appartamento sono stati trovati alcuni coltelli da sub come quelli usati per minacciare i ragazzi mentre non c’era traccia della pistola. Nel corso della perquisizione l’uomo ha ripetutamente aggredito i carabinieri, soprattutto quando questi lo volevano portare al comando provinciale di San Zaccaria. Per questo è stato motivo è stato arrestato. L’uomo è stato portato in carcere di Santa Maria Maggiore e ieri mattina è stato processato per direttissima a Mestre dove il giudice ha condannato l’uomo a 8 mesi per resistenza a pubblico ufficiale, mentre gli altri capi di imputazione (sequestro di persona e minacce aggravate dall’uso delle armi) sono stati stralciati in attesa di giudizio.
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