Sei mesi in corsia in Uganda l’avventura di Andrea Marchini

Il medico trentenne domani partirà per lavorare nella città di Aber con il Cuamm  «La mia prima volta in Africa, è l’occasione per mettermi davvero alla prova»
Alessandro Ragazzo

MARTELLAGO

Sei mesi per vivere un’esperienza di vita, per crescere a livello professionale e, soprattutto, umano. In uno dei paesi più poveri al mondo. Andrea Marchini, 30enne di Martellago, anche se ora vive a Padova, domani partirà per l’Uganda dove sino a inizio del 2022 lavorerà con “Medici con l’Africa Cuamm” per portare il suo aiuto e la sua professionalità di specializzando in Chirurgia Generale all’ospedale di Aber.

Figlio unico, papà Francesco e mamma Donatella Zane sono entrambi medici. Prima della laurea conseguita nel 2016 a Padova, si era diplomato al liceo scientifico “Morin” di Mestre.

«Sarò in Africa per la prima volta», racconta il giovane medico, «e anche se i miei genitori sono un po’ spaventati, si dicono orgogliosi di me e della scelta fatta, tanto da appoggiarmi. E, se avessi ascoltato loro, non avrei dovuto fare questo mestiere ma poi la mia passione ha prevalso». In pratica, Andrea Marchini sul posto avrà un tutor locale che lo inserirà nel lavoro da fare. Con lui ci saranno altri tre italiani, che lo aiuteranno a sentirsi meno solo in un paese dove si parla l’inglese, e questa esperienza servirà per completare il percorso formativo. «Avevo voglia di mettermi a disposizione degli altri», motiva la scelta il giovane, «sia dal punto di vista professionale che formativo. Poi ho il desiderio di imparare cose nuove e scoprire capacità che magari non pensi di avere e che contesti come quello africano fanno emergere. Sarà un’occasione per mettermi alla prova e vedere come reagisco di fronte a difficoltà che qui in Italia non si incontrano. Vivrò un’esperienza unica. L’inglese? Me la cavo».

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Organizzazione non governativa (Ong) in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande nella penisola per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Domani Andrea partirà da Venezia per raggiungere Kampala, capitale dell’Uganda, facendo scalo a Roma e Addis Abeba, in Etiopia. Poi raggiungerà Aber, dove c’è il punto di riferimento di Cuamm per le emergenze ostetriche di una regione molto ampia. Qui da quasi dieci anni l’Ong assicura il parto assistito a migliaia di donne, all’interno del programma “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni”, ma garantisce anche cure contro malaria, tubercolosi, Hiv. «Conosco il Cuamm da molto tempo», dice Andrea, «anche perché canto nel coro dei Summertime Choir che, ogni anno, programma un concerto con una raccolta fondi da destinare a questa organizzazione». In Uganda, come negli altri sette paesi in cui il Cuamm è presente, nell’ultimo anno il lavoro è stato intenso per mettere in sicurezza gli ospedali e le comunità contro il Covid-19, che minaccia anche l’Africa. —

Alessandro Ragazzo

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