Segretario particolare e mobbing Zaccariotto sarà processata

La Procura della Corte dei Conti ha disposto il rinvio a giudizio per due casi riguardanti la Provincia e il Comune di San Donà. Contestata l’assunzione a Venezia, danno erariale di 233 mila euro
Di Roberta De Rossi

Doppio processo contabile - da ex presidente della Provincia e da ex sindaco di San Donà - per l’aspirante sindaca di Venezia Francesca Zaccariotto. Al centro delle contestazioni della Procura della Corte dei Conti, l’assunzione nel 2011 come segretario particolare del presidente di Ornello Teso, diploma di terza media e retribuzione annuale lorda di 90 mila euro, e il risarcimento per una causa per demansionamento persa dal Comune di San Donà contro una sua dipendente. Per entrambi i casi la Procura contabile ha disposto il rinvio a giudizio di Francesca Zaccariotto - insieme a dirigenti della Provincia ed ex colleghi assessori in Comune - chiamando a decidere la corte.

Il segretario particolare. Così ha ricostruito la storia la Guardia di Finanza. Nel 2010, la giunta provinciale modificò il regolamento per istituire un ufficio alle dirette dipendenze della presidenza: Zaccariotto indicò Teso per la funzione e il dirigente Bui autorizzò il “co.co.co” da 86 mila euro lordi l’anno, più 3 mila euro di rimborso spese. Il Testo unico enti Locali impone, però, che a ogni qualifica corrisponda relativo titolo di studio o curriculum: ma così non sarebbe per Ornello Teso. La consulente Federica Caponi (titolare della Self, Agenzia Formativa Accreditata presso gli Enti Locali) ha infatti concluso che «il Sig. Teso (....) in considerazione dei requisiti di tipo culturale e professionale posseduti, avrebbe dovuto essere impiegato con un inquadramento nella categoria professionale B, B1, con un compenso annuo lordo di euro 24.924,80». Per l’incarico di categoria D da capo della segreteria era richiesta la laurea, che Ornello Teso non ha, avendo diploma di media inferiore. In alternativa è richiesta per legge una «particolare e comprovata specializzazione, anche universitaria»: ma anche questa - sostiene l’accusa - difetterebbe a Teso, agente di commercio, pur con esperienza da assessore allo Sport, istruzione e attività produttive della stessa giunta Zaccariotto, sindaca a San Donà. «Pertanto», conclude la citazione della sostituto pg Chiara Imposimato, «il Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia ha messo in risalto che la retribuzione erogata, equiparabile ad una categoria D, è del tutto sproporzionata, in virtù della carenza del titolo e dall’assenza di una esperienza professionale qualificata». Nel corso dell’inchiesta, Francesca Zaccariotto ha detto che nessuna obiezione tecnica le era stata sollevata dai dirigenti; questi ultimi, che la decisione era stata politica.

Complessivamente, la Procura contesta un danno erariale di 233 mila euro: 89 mila in capo a Zaccariotto, 44 ai dirigenti risorse umane Bui e Braga, 11 ai responsabili del procedimento Pesce e Schiaoncin, 22 mila allo stesso Teso. Parola ai giudici.

Mobbing. Il secondo processo contabile nasce dall’esposto dell’ex responsabile dell’Ufficio di gabinetto del Comune di San Donà Daniela Pancino, che nel 2006 denunciò di essere stata progressivamente estromessa, dopo l’arrivo della nuova amministrazione, fino a ridurla a una sorta di inoperosità, occupandosi di tende e accoglienza scolaresche. La donna aveva ottenuto il reintegro nelle sue mansioni sia dal Tribunale sia dalla Corte d’Appello, con relativo risarcimento danni in conto alle casse pubbliche. Citati così dal procuratore Di Maio il segretario generale Ossi e l’intera giunta che decise il ricorso: la sindaca Zaccariotto e gli assessori Gobbo, Furlan, Schibuola, Seren Rosso, Silvestri, Teso, che si sono difesi spiegando che organizzazione e mansioni dell’ufficio erano stati decisioni dello staff amministrativo. Totale dei danni contestati 118 mila euro: 90 mila al segretario generale Pietro Ossi, poi 3 mila euro a testa per sindaca e assessori. Anche qui, parola ai giudici della Corte.

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