Finto sms da Mediobanca: truffa svuota il conto di un pensionato di Scorzè
Un pensionato di Scorzè è stato truffato tramite un raggiro bancario, perdendo 39.000 euro. Nonostante abbia agito tempestivamente per bloccare il conto, la banca non ha fermato il bonifico in tempo, e ora l'uomo chiede il rimborso, supportato dall'Adico

Un pensionato di Scorzè è stato truffato con il classico raggiro del finto sms che arriva dalla banca. La storia è simile a tante altre già viste: l'uomo riceve un messaggio sul suo telefono che sembra provenire da Mediobanca, in cui gli viene comunicato un bonifico sospetto da 3.000 euro e gli si chiede di chiamare un numero di Milano se la richiesta non fosse sua.
Il pensionato, preoccupato, chiama e parla con un sedicente operatore che si presenta in modo convincente, con nome, cognome e addirittura un codice identificativo. Il truffatore, che conosce molti dettagli personali della vittima, lo rassicura e lo invita anche a un incontro in filiale a Mestre. Dopo un po', l'uomo inizia a sospettare e chiede di essere richiamato dal numero ufficiale della banca. Il truffatore, senza esitazioni, acconsente alla richiesta, e il pensionato riceve una nuova telefonata, sempre dal numero che sembrava ufficiale.
Nel frattempo, però, continuano ad arrivare sms che confermano il bonifico da 39.000 euro, facendo salire il sospetto. Alla fine, l’anziano si rende conto di essere stato ingannato, blocca immediatamente il conto, ma ormai è troppo tardi: il bonifico è stato eseguito e, nonostante siano ancora nelle ore utili per fermarlo, la banca non interviene.
La vicenda, avvenuta a fine settembre, ha spinto il pensionato a rivolgersi all'Adico per chiedere il rimborso totale dei soldi sottratti, sostenendo che la banca avrebbe potuto fermare il bonifico in tempo. Ora l'Adico sta cercando di fare chiarezza sulla vicenda, ma la situazione resta delicata.
«Il raggiro è stato architettato in molto estremamente insidioso e impossibile da individuare per una persona non esperta – commenta Carlo Garofolini, ufficio stampa dell’Adico -. Questo già di per sé esclude la sussistenza di dolo o di colpa grave da parte del correntista, che ha conseguentemente diritto ad essere rimborsato in toto dalla banca. Inoltre, a quanto ci risulta, il nostro assistito subito dopo essere stato truffato ha contattato il call center della propria banca e l’operatrice ha effettuato il blocco del conto ma non ha provveduto a fermare il bonifico anche se a nostro avviso, analizzando la documentazione che ci è stata presentata dal socio, avrebbe avuto il tempo per farlo. Ora il pensionato è nella più totale disperazione perché s’è visto sottrarre tutti i propri risparmi. Quand’è che le banche riusciranno a trovare il modo per fermare questi raggiri mettendo al sicuro i conti dei propri clienti?»
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