Da Venezia 12 pullman verso la Marcia per la Pace Perugia-Assisi

I pullman sono stati organizzati da diverse associazioni del territorio che domenica 12 ottobre marceranno quest’anno anche per la Palestina

Mitia Chiarin
Una marcia per la pace da Mirano a Spinea (foto di archivio di Lorenzo Pòrcile)
Una marcia per la pace da Mirano a Spinea (foto di archivio di Lorenzo Pòrcile)

Anche le associazioni del Veneziano mobilitate per la marcia di domenica 12 ottobre. «Se a Gaza c’è uno spiraglio di pace è merito anche della mobilitazione dal basso».

Sono oltre settecento i veneziani che domenica 12 ottobre parteciperanno, attraverso gruppi organizzati, alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi. Ben dodici i pullman organizzati da varie associazioni del territorio che partiranno dalla provincia.

Da Venezia e Mestre si muoveranno le Acli, il coordinamento InMarcia per la Pace e la Cgil; dal Miranese il Gruppo X, Agesci e la Parrocchia di Robegano; dalla Riviera del Brenta Rete per la Pace Riviera del Brenta e l’associazione Il Portico da Dolo; da Portogruaro il Comitato Pace Veneto Orientale. Questo senza contare le tantissime persone che si muoveranno in autonomia, per partecipare alla manifestazione e a tutte le iniziative collegate, come l’Assemblea dell’ONU dei Popoli.

Un appuntamento che si ripete da oltre sessant’anni, grazie all’intuizione del 1961 di Aldo Capitini e che quest’anno, in uno scenario che assume sempre più le sembianze di quella “guerra mondiale a pezzi” profetizzata da Papa Francesco, assume un valore ancora più profondo.

«In un tempo attraversato da guerre, ingiustizie e nuove paure – sottolinea Bernardino Mason in rappresentanza del coordinamento cittadino InMarcia per la Pace – la Perugia-Assisi è un gesto semplice ma potente: camminare insieme per dire no alla violenza e sì alla Pace. Partecipare significa testimoniare che il sogno di una società fraterna è possibile, che il futuro può essere diverso, che ogni passo, anche il più piccolo, contribuisce a costruire un mondo più giusto».

I promotori della partecipazione alla marcia spiegano che «la grande partecipazione alla marcia di domenica 12 può essere vista anche come un naturale prolungamento della mobilitazione che nelle ultime settimane ha portato in piazza milioni di persone in tutta Italia. E che anche a Venezia ha visto scendere in piazza migliaia di cittadini e tantissime associazioni e organizzazioni».

«In queste ore – conclude Mason – “celebriamo” il primo passo verso il cessate il fuoco a Gaza. Si possono fare tante considerazioni, a partire dal fatto che si tratta appunto solo di un primo passo e che servirà la buona volontà di tutte le parti per arrivare a una pace reale e duratura. Una cosa è certa: senza la pressione dell’opinione pubblica mondiale, senza la mobilitazione dal basso di milioni di cittadini, nemmeno questo primo passo sarebbe stato possibile. A dimostrazione che anche le marce e le manifestazioni non sono mai fini a se stesse».

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