Scorzè e Mirano, grandinata da record Una distesa bianca al posto delle strade
Da tempo nel Miranese non si vedeva una grandinata di queste proporzioni. Pioggia, vento e strade allagate sì ma chicchi grossi come albicocche o palline da ping pong non cadevano da un pezzo. In particolare a Scorzè ci sono stati seri problemi, con strade trasformate in torrenti di ghiaccio e giardini imbiancati. Ma anche a Martellago, e nel resto del comprensorio, hanno vissuto momenti di forte preoccupazione attorno alle 19 di sabato.
E la sindaca di Scorzè, Nais Marcon, non esclude di chiedere lo stato di calamità alla Regione del Veneto. Questa mattina farà un giro di chiamate con i suoi colleghi della zona per capire se sia il caso di muoversi insieme. Se centinaia di macchine hanno subito dei danni, tra tetti ammaccati e vetri mandati in mille pezzi, chi piange sono soprattutto gli agricoltori, che, dopo un maggio pessimo contrassegnato dalla tanta acqua e dal ritardo della semina, adesso devono mettere in conto pure gli ortaggi da buttare. In mezzo, c’è stato un giugno torrido, che ha creato problemi alla semina. Questi continui sbalzi di temperatura stanno mettendo a rischio il mais, la soia ma anche i frutteti e i pomodori.
«È un disastro» dice Marcon che ieri mattina ha fatto un giro per la campagna del suo comune «e ho visto campi rasi al suolo. Molti contadini sono disperati per quanto successo».
Difficile fare una stima dei danni ma è una stagione che rischia di mandare in fumo migliaia, se non milioni, di euro. E adesso, assicurarsi diventa un obbligo, perché questi fenomeni non sono più occasionali ma diventano una costante, rovinando campi e non solo.
«Per gli agricoltori» spiega il presidente di Coldiretti Venezia Andrea Colla «diventa sempre più indispensabile difendere il proprio reddito per far fronte a questi eventi violenti sempre più frequenti in cui in pochi minuti si vede sfumare il lavoro dell’intero anno».
Il bilancio dell’altra sera vede non solo tanta grandine ma anche degli alberi caduti per il vento. Per fortuna non ci sono state persone ferite ma questo inizio luglio sta creando non solo problemi alle località di mare ma pure a chi vive ogni giorno di agricoltura.
Sotto pressione anche alcune zone che lamentano da tempo situazioni diallagamento e intasamento dei tombini. Molte strade si sono allagate e sono rimaste non praticabili nel momento più intenso della grandinata di sabato sera. Una distesa di rami e foglie costeggia ancora, a distanza di 48 ore, gran parte delle strade del Miranese. —
Alessandro Ragazzo
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