Sciopero alla Safilo di Santa Maria di Sala. Nessuno è entrato in fabbrica

Ieri la protesta contro i 700 esuberi anche a Padova, Longarone e Martignacco. I sindacati: «Qui nessun taglio ma abbiamo tutti paura per il nostro futuro»



C’erano oltre 300 lavoratori ieri mattina a sfidare anche la pioggia e la neve per manifestare davanti ai cancelli della Safilo a Santa Maria di Sala contro il taglio di 700 posti di lavoro annunciati dal gruppo nei giorni scorsi. E le manifestazioni potrebbero ripetersi anche nei prossimi giorn. «Stamattina», spiegano Ugo Agiollo, segretario metropolitano della Cgil, e Michele Pettenò e Davide Camuccio, della Filctem Cgil, «nessuno degli oltre 550 operai del sito Safilo di Caselle di Santa Maria di Sala è entrato in fabbrica. L’adesione all’astensione dal lavoro è stata del 100%. La produzione è stata fermata. Noi aderiamo convintamente allo sciopero e abbiamo aderito anche per fare un presidio per dimostrare tutta la nostra determinazione a chiedere chiarimenti. Vogliamo sapere quale è il futuro dell’azienda. Quale è il piano produttivo che ha in mente per i prossimi anni. Non possiamo certo stare tranquilli di fronte a tagli dell’ordine di 700 posti di lavoro». È vero, fanno capire alcuni delegati sindacali fra i lavoratori, che a Santa Maria di Sala in qualche modo dei tagli erano già stati fatti anche in maniera soft, ma certamente ciò non può mettere al riparo il sito da future riorganizzazioni programmate dalla proprietà.

Sulla stessa linea anche Cristian Tito della Uiltec: «Santa Maria di Sala non accetta tagli di questo genere», dice, «e aderisce convintamente allo sciopero dei lavoratori di tutto il gruppo». Il timore è che i tagli programmati poi non si fermino a quelli appena annunciati. Il rischio secondo i sindacati è che i problemi si ripresentino alle scadenze dei rinnovi fatti per le produzioni del marchio Kering che potrebbero cioè non essere rinnovate fra il 2021 e il 2023.

Anche Femca Cisl, sindacato maggioritario fra i lavoratori del sito veneziano della Safilo è determinato a portare avanti la battaglia: «Qui a Santa Maria di Sala», spiega Maristella Perale, della Femca Cisl, «c’è la produzione Kering fino al 2023. Certo vogliamo capire quali sono le prospettive future di tutto il gruppo e per questo la mobilitazione continuerà».

E la necessità di continuare la lotta è sottolineata anche da Filctem Cgil: «Quello di oggi», spiega Pettenò, «è stato un primo passo. Siamo pronti a proseguire la lotta con nuovi scioperi e manifestazioni a fianco dei lavoratori che perderanno il posto. Mi hanno colpito molto la mobilitazione e la solidariertà espressa che è avvenuta da parte dei lavotratori di Luxottica a fianco di quelli della Safilo in sciopero». —



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