Save, Veritas e Fincantieri pronte per la profilassi

Molte aziende del territorio si stanno preparando, sondaggio tra i dipendenti Le campagne potrebbero avere inizio già dalla metà del mese di maggio  
Laura Berlinghieri

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Confindustria, Fincantieri, porto, aeroporto, mondo del turismo, Actv e Veritas, solo per fare gli esempi più significativi. Dopo l’apertura alle vaccinazioni aziendali da parte del commissario straordinario all’emergenza Covid, il generale Figliuolo, completata la profilassi per gli over 65, sono tante le realtà del territorio che hanno iniziato a muoversi, per non farsi trovare impreparate quando arriverà il via libera di governo e regione, forse già a metà maggio. Del resto, lo ha spiegato pochi giorni fa il governatore Zaia: «Tutelando i più anziani e scendendo con l’età, raggiungeremo il target dei lavoratori». Il “rompete le righe” potrebbe arrivare già con lo sblocco delle prossime coorti anagrafiche. Appena ottenuto il via libera, sarà pronta a partire Save, con i dipendenti di tutti i suoi aeroporti, e quindi Tessera, ma anche Treviso, Verona e Brescia. L’accordo per la profilassi è con il Centro di medicina e i costi saranno totalmente a carico dell’azienda. Mentre Enav ha già raccolto ufficiosamente le pre-adesioni tra i suoi dipendenti. È simile la situazione del porto, che ha chiesto all’Usl 3 la vaccinazione di tutti i lavoratori – dipendenti dell’Autorità di sistema portuale e lavoratori portuali –, in quanto impiegati in un’attività strategica ed essenziale, che difatti non ha mai subito lockdown. In questo scenario, cercano di giocare d’anticipo le due aziende sanitarie del territorio. L’Usl 4 sta procedendo con un censimento dei lavoratori del turismo, mentre l’Usl 3 sta dialogando con le principali realtà produttive, su tutte Fincantieri, e le municipalizzate. Dal canto suo, Fincantieri ha già diramato un sondaggio preliminare tra i lavoratori di tutto il gruppo, dal quale è emerso un’adesione alla profilassi pari all’80% della platea. L’azienda si dice disponibile a organizzare le vaccinazioni nello stesso cantiere di Marghera, con il proprio personale medico. Passando al “contenitore” Confindustria, sono già 73 le aziende associate che si sono dette disponibili a offrire i propri spazi come sedi di vaccinazione per il pubblico. Intanto, la confederazione degli industriali è in attesa di indicazioni dalla regione - requisiti su ambienti, numero di lavoratori e personale medico, oltre alle garanzie sulla disponibilità di dosi –, pronta a partire, appena incassato il via libera. Mentre sono cinque gli hub disponibili per le vaccinazioni dei dipendenti e dei loro familiari, in azienda. Tra questi l’hotel Giorgione, a Venezia, per i lavoratori del turismo, e la sede di Confindustria a Marghera. Non solo Confindustria. Sono diverse le grandi aziende che, se sarà necessario, si dicono disponibili a offrire i propri spazi, per renderli sedi vaccinali. A farsi avanti è anche San Benedetto, che offre la sua sede di Scorzè. Infine la partita si gioca anche sulle municipalizzate, rimaste al palo con il cambio di priorità deciso a marzo. Nel Veneto orientale, in realtà, la profilassi era già iniziata per i lavoratori di Atvo e Veritas, ma non nell’Usl 3. Veritas – 3.200 dipendenti in tutto il gruppo – sta raccogliendo le adesioni tra i lavoratori e ha già raggiunto un accordo con Villa Salus, per la profilassi all’interno dell’ospedale gestito dalle suore mantellate. Actv, 3. 100 dipendenti, ha persino messo a punto la piattaforma online per gestire le prenotazioni, deve solo essere attivata. Prima sarà la volta del personale di movimento, poi del rimanente. Certo, vaccini permettendo. —



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