Santa Maria di Sala, Labelit raddoppia e assume

SANTA MARIA DI SALA. Quelli che la crisi non la vedono, o meglio, la affrontano a viso aperto. Storie di aziende che ce la fanno, nonostante la stagnazione e che finiscono sui giornali non perché chiudono, licenziano e delocalizzano, ma perché investono. Pazzi o lungimiranti che siano, da loro partono progetti ambiziosi come quello di Santa Maria di Sala, dove Comune e società di marketing hanno creato il consorzio Itp Venice, il nuovo polo industriale e tecnologico di Venezia, che guarda niente di meno che al Qatar, dove ha già preso contatti con lo sceicco locale e al Sudest asiatico. Ci addentriamo nella zona industriale salese, lungo la strada Noalese e scopriamo quelle aziende che non demordono, producono e crescono. In barba ai dati della crisi.
Labelit è una di queste. Azienda leader nella produzione di etichette, un mercato in continua espansione e un fatturato in aumento. Tanto che l’azienda punta ora a raddoppiare il capannone di via Salgari, acquistare nuovi impianti produttivi e sono arrivo anche nuove assunzioni. Roba d’altri tempi. Come è possibile in un’Italia in piena recessione? «Investimenti e conoscenza del settore», detta la linea il presidente, Marcello Busetto. Labelit ha fatto quello che la crisi sembra aver bloccato: investire. È il succo dell’imprenditoria tout-court, con annessi rischi. Dotata di 10 linee produttive, l’azienda salese ha acquistato tutti i macchinari gemelli, spendendo il doppio di quanto poteva bastare. Così, in caso di fermo improvviso di un impianto, non salta l’intera produzione. «Nel nostro settore è importante garantire consegne nell’arco di 3, 4 giorni al massimo. Noi rispettiamo questi tempi nel 99% dei casi, che è una percentuale altissima», spiega Busetto, «da noi vince chi arriva primo e per farlo abbiamo investito, non c’era altro modo. La risposta non è tardata ad arrivare».
Risposta che oggi è soprattutto export, negli Stati Uniti e Regno Unito soprattutto. Poi anche clienti sinonimo di sicurezza, a cominciare dalla multinazionale Perfetti, quella dei confetti, passando per tutto il settore enologico, ambito trainante della produzione di etichette per bottiglie e che gode di ottima salute. Questa è Labelit oggi: 51 dipendenti, fatturato da 12 milioni di euro in crescita negli anni e che per questo 2013 verrà consolidato.
Le prospettive per il futuro appaiono rosee: «A questi ritmi l’attuale sito produttivo ci sta stretto», confida Busetto, «puntiamo al raddoppio del capannone, da 2 a 4 mila metri quadrati. Continueremo anche negli investimenti e nell’ammodernamento degli impianti e quindi sarà anche necessario assumere. Ci sono già due operatori di macchina in arrivo, per gestire il nuovo macchinario, costato mezzo milione di euro». Ovviamente l’export rimane settore trainante: «Lavoriamo molto con le esportazioni, ci aiutano parecchio di questi tempi visto il mercato nazionale. Stiamo valutando investimenti importanti anche in Turchia».
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