Sanità, boom di chiamate al nuovo numero unico: 200 chiamate in un giorno

Partito il nuovo numero unico sanitario 116.117 per la continuità assistenziale: 200 chiamate nella prima sera, 80% per problemi sanitari

Maria Ducoli
Inaugurazione centrale operativa
Inaugurazione centrale operativa

Nemmeno il tempo di iniziare, che il nuovo numero unico di prima utilità dell’Usl, il 116.117, si è già confermato un servizio utile per tutta la cittadinanza.

I numeri

Duecento, infatti, le chiamate che gli operatori della centrale in piazzale Giustiniani hanno gestito nella prima serata di attivazione del numero che, nel concreto va a sostituire quelli delle continuità assistenziali dei vari distretti.

Un numero unico per risposte più veloci, con l’obiettivo di indirizzare gli utenti verso i servizi sanitari più adeguati per rispondere ai loro bisogni di salute, nella speranza, così, anche di decongestionare i Pronto soccorso dai codici minori. Delle 200 chiamate, 59 sono arrivate in orario notturno, tra le 21 e le 7 del mattino, con una durata media di circa 6 minuti e un tempo d’attesa pari a 24 secondi.

I motivi delle chiamate

L’80% degli utenti che lo scorso giovedì sera ha contattato il 116.117 aveva un bisogno strettamente sanitario legato, ad esempio, a punture di insetto, tachicardia, problemi di minzione o richiesta di certificato medico.

Il 35% ha chiesto informazioni rispetto alle esenzioni, agli orari dei punti prelievi e ai referti e alla lettura degli esami del sangue, mentre il 5% ha contattato il 116.117 con un bisogno sociosanitario: è il caso di chi ha chiesto e ottenuto il percorso per la sostituzione del catetere o per l'attivazione dell'assistenza infermieristica a domicilio.

I commenti

Il nuovo servizio è stato accolto con un plauso anche dai sindacati, con Tommaso Gaspari (Cisl Fp) che l’ha definito «una buona opportunità per snellire l’attività dei Pronto soccorso», per poi ammettere che «non sarà comunque sufficiente a compensare la crisi che la sanità territoriale sta vivendo».

L’incognita principale, per Gaspari, riguarda le case di comunità e, soprattutto, il personale che verrà inserito, medici e infermieri che si fa fatica a trovare, fondamentali per far decollare il nuovo modello di assistenza sociosanitaria di prossimità. Più ottimista, invece, Francesco Menegazzi (Uil Fpl): «Il 116.117 è un servizio che forse è partito in sordina ma che credo un domani possa diventare fondamentale, soprattutto nell’ottica di decongestionare i Pronto soccorso».

Non nasconde, però, una preoccupazione: «In Veneto le centrali avrebbero dovuto essere tre: Mestre, Padova e Verona, ma quella padovana non verrà attivata e credo che accentrare tutto a Mestre sia troppo», spiega. Un punto di domanda riguarda anche i contratti dei centralinisti, oggi a tempo determinato, con i sindacati che puntano a una stabilizzazione, non appena il servizio sarà decollato.

Le prove generali nel vicentino

Il servizio del 116.117 per l’Usl 3 è stato attivato dopo mesi di sperimentazione su un territorio più piccolo, quello del Distretto 1 di Bassano del Grappa, nell’Usl 7, che ha un bacino di 160mila persone.

Le prove generali del numero unico sono andate bene e il primo a dirsi soddisfatto era stato proprio il direttore sanitario dell’Usl 7, Antonio Di Caprio, che aveva sottolineato come un numero unico fosse, innanzitutto, un miglioramento del servizio per il cittadino, non più costretto a destreggiarsi tra i sette numeri della continuità assistenziale attivi in provincia di Vicenza. «È andata bene, crediamo che il servizio possa funzionare», aveva aggiunto l’assessora regionale Manuela Lanzarin. —

 

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