San Stino, sindaco denunciato per omissioni e minacce: «Mi vuole screditare»
Il primo cittadino De Stefani replica all’azione dell’imprenditore Vallese. Il punto di partenza: un’interruzione di lavori in cantiere

Una vicenda che si trascina da quasi quindici anni, nata con l’interruzione dei lavori a causa di non conformità del cantiere per la realizzazione di alcuni capannoni e sfociata, ora, in una denuncia nei confronti del sindaco De Stefani e del geometra Dino Sutto per omissioni d’atti d’ufficio, minaccia e falso in atto pubblico. La firma è quella dell’imprenditore Francesco Vallese, titolare della ditta Edilmeccanica e difeso dall’avvocato Luigi Ravagnan.
I fatti si riferiscono invece ai lavori di manutenzione straordinaria nelle aziende agricole del gruppo Pesce. Nell’ottobre del 2010, quel rapporto di lavoro cessa all’improvviso dopo che alla ditta vengono attribuiti degli inadempimenti, insussistenti per l’imprenditore che anzi aveva deciso di interrompere i lavori per presunte irregolarità nell’area.
Segnalazioni, queste, poi che finiscono al centro di una vicenda giudiziaria davanti ai giudici amministrativi da cui scaturisce un provvedimento di sanatoria, «illegittimi» a detta di Vallese.
L’imprenditore, tuttavia, vuole vederci chiaro e, per evitare ogni possibile profilo di responsabilità, inizia a chiedere gli atti in Comune. Senza mai ottenerli. Anzi, nella denuncia viene riportata anche l’esistenza di un video, registrato a inizio maggio, con presunte minacce nel caso in cui la vicenda fosse diventata di dominio pubblico. Da qui, la denuncia ai vertici del Comune di San Stino.
Sul punto, pronta la replica del primo cittadino De Stefani: «Il signor Vallese si è presentato in comune chiedendo di parlare con me, senza previo appuntamento. Non appena mi sono affacciato alla porta dell’ufficio facendo presente che non aveva appuntamento (come per tutti i cittadini) ha iniziato a urlare, chiedendomi di consegnargli i documenti. Dopo aver notato che stava effettuando una registrazione con il telefono gli ho detto che non era autorizzato a registrare e che per questo stava commettendo un abuso, di conseguenza avrei proceduto rivolgendomi a un avvocato. Sarebbe questa l’asserita minaccia?».
Il sindaco precisa inoltre che il giorno successivo all’accaduto, tramite il proprio avvocato, a livello personale e non come amministratore, ha inviato al signor Vallese una diffida a non utilizzare il video, dicendosi pronto ad ulteriori azioni legali.
«Vengono riportate circostanze non corrispondenti al vero», conclude il sindaco, «che hanno il solo fine di gettare discredito e di strumentalizzare una vicenda rispetto alla quale, peraltro, si è già espressa la magistratura penale con un provvedimento di archiviazione».
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