San Donà, strage di oche in pieno giorno: «Colpa delle volpi»

Tra Piave e Livenza si ripetono gli attacchi ai pollai privati. I cacciatori protestano: «Rovinati da queste razzie, la normativa va modificata»

Giovanni Monforte
Oche uccise in pieno giorno dalle volpi in un pollaio di Torre di Mosto
Oche uccise in pieno giorno dalle volpi in un pollaio di Torre di Mosto

Nelle campagne tra Piave e Livenza, nell’area di San Donà,  imperversano le volpi. Ma se la loro presenza è ormai censita da tempo, come gli attacchi a pollai e allevamenti, la novità è che ormai le volpi colpiscono anche in pieno giorno. Non più solo di notte.

I cacciatori lanciano l’allarme: «Le volpi stanno distruggendo la piccola selvaggina stanziale». E puntano il dito contro le prescrizioni stringenti volute dalla Città Metropolitana, che avrebbero vanificato il piano di contenimento regionale.

Le segnalazioni

Segnalazioni di attacchi diurni delle volpi sono arrivate da Torre di Mosto, dove nei giorni scorsi in via dei Cinquanta hanno colpito a metà pomeriggio, uccidendo diverse oche. Nelle campagne tra Ceggia e Torre di Mosto sono state censite una decina di volpi, ma la loro presenza reale potrebbe essere almeno tre volte superiore.

Altre segnalazioni di volpi a caccia di giorno sono giunte dalle campagne tra Cittanova di San Donà, Stretti di Eraclea e Boccafossa.

I cacciatori

«Siamo rovinati. Abbiamo volpi che di giorno assaltano i pollai e di notte fanno razzia», spiega Graziano Vidali, presidente del locale Ambito di caccia, «Dove c’erano pollai, ormai li hanno distrutti. E oggi la volpe sta distruggendo tutta quanta la piccola selvaggina stanziale. Non sappiamo più cosa fare, perché lepri e fagiani non ce ne sono più».

I cacciatori ricordano che la Regione ha emanato normative più stringenti nei confronti degli animali “nocivi”. Per la volpe sono state autorizzate delle procedure per il contenimento che consentono, come avviene all’estero, di cacciare anche al buio, con utilizzo di visore notturno e carabina.

Ma la Città metropolitana, cui spetta il parere, ha posto una serie di prescrizioni che, a detta dei cacciatori, non consentono più loro di operare nottetempo, perché giudicato pericoloso dai tecnici di Ca' Corner. «Hanno azzoppato il piano di contenimento», dicono i cacciatori. Vidali invita cittadini, piccoli titolari di allevamenti e associazioni di categoria a contattare i sindaci per fare pressione. —

 

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