Uno spritz e una bibita a 15 euro, è polemica per la Notte bianca di San Donà
Tantissime persone hanno affollato sabato sera il centro di San Donà. Forza Italia contesta la formula: «Vanno coinvolti i commercianti»

Più che notte bianca sembrava una notte “prima degli esami”. Riflettori puntati sull’evento di sabato scorso, con i negozi aperti che avevano aderito all’iniziativa di Confcommercio e Comune. Hanno scelto di restare chiusio soprattutto le catene e i grossi brand.
E hanno lavorato tantissimo i bar affollati con prezzi che nei social sono stati criticati: uno spritz e una coca cola in lattina a 15 euro.
«Grazie a tutti per aver partecipato alla fantastica notte bianca in città», ha commentato l’assessore al commercio, Lucia Camata, «non avremmo potuto chiedere una serata migliore, piena di sorrisi, divertimento e pura allegria e tanta anguria fresca per questa serata estiva. Voglio ringraziare i protagonisti, negozi, esercizi pubblici, gruppi musicali, scacchisti, appassionati di auto e vespe storiche, associazioni per aver reso questo evento speciale. Ne è valsa la pena perché le nostre vie si sono animate con energia contagiosa.
I negozi sono rimasti aperti fino a tardi e tutti hanno contribuito all’evento. Un ringraziamento speciale alla Confcommercio, al presidente Angelo Faloppa e il direttore Andrea Granzotto sempre dalla parte dei commercianti e delle attività che con il loro costante impegno favoriscono le iniziative che valorizzano la città».
Il segretario di Forza Italia, partito dell’assessora, Alberto Salierno parla di notte «incolore». «La premessa è che ancora mi trovo a commentare scelte assunte da altri», dice, «la notte bianca non è una novità, riempie gli occhi al momento, ma non credo porti grandi vantaggi all’economia locale trattandosi di un evento sporadico. Ora diranno che la città era piena, ma manca una visione d’insieme e programmatica.
Perché non calendarizzare eventi simili settimanalmente? Specie nei mesi estivi che ormai da anni stanno diventando torridi».
«Naturalmente», conclude, «vanno coinvolti i commercianti ma credo, visto lo scarso flusso diurno proprio per le elevate temperature, che potrebbero essere interessati a rivedere i consueti orari di apertura».
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