San Donà, insulti razzisti sulla pista di ghiaccio: giovane cinese denuncia tre coetanei

L’accusa in un video pubblicato su TikTok che fa subito 30 mila like: «Mi hanno chiamata sushi». Le scuse del sindaco Teso a nome della città: «Sono pronto a incontrarla». E i dubbi di un esperto informatico: «Immagini fatte con l’AI?»

Giovanni Cagnassi
La pista di ghiacchio di San Donà
La pista di ghiacchio di San Donà

Insulti razzisti a una giovane di origine cinese: scuse e polemiche a San Donà. La ragazza orientale, tale Serena, ha raccontato la sua esperienza con alcuni giovani “maranza” nella cornice di piazza Indipendenza.

Il video su Tik Tok

Un video pubblicato su TikTok subito virale, con quasi 30 mila like. «Tre ragazzi prima ci guardavano con sospetto, poi sono avvicinati e ci hanno chiamato “sushi” con tono estremamente provocatorio. Il nostro scopo nel rendere pubblico questo fatto non è quello di incitare allo scontro», spiega la giovane nel video, «ma di ricordare a tutti di mantenere la calma e di prestare attenzione alla sicurezza quando ci si trova ad affrontare situazioni simili in luoghi pubblici».

La ragazza ha detto di aver presentato denuncia all’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) e all'autorità giudiziaria.

Le scuse del sindaco

«Quel video» ha detto il sindaco, Alberto Teso, «mi è stato segnalato e ho subito chiesto di poter incontrare questa ragazza. Mi spiace molto per quanto accaduto. È evidente che l'ostilità verso tutto ciò che appare diverso è ancora presente e frequente: è necessaria una maturazione della nostra società, che inizia con l'educazione, in famiglia, a scuola e in tutti i luoghi d'incontro. Per questo è nato il nostro Tavolo di comunità, creato dall'assessorato al Sociale e alle Politiche giovanili: enti, scuole, famiglie, associazioni di volontariato, parrocchie, società sportive: tutti assieme per coordinare iniziative educative e culturali verso i più giovani. Peraltro, in tutto questo vorrei sottolineare anche un aspetto positivo, il fatto che la comunità si indigni per quanto successo dimostra che siamo molto sensibili al tema, non accettiamo il razzismo e la violenza verbale come elementi diffusi e conclamati nella nostra società. Abbiamo gli anticorpi per reagire a tutto questo quando, invece, in altre città di analoghe dimensioni, un episodio del genere sarebbe probabilmente passato inosservato. Il contrasto a questi atteggiamenti deve però essere costantemente presente, soprattutto tra noi adulti, che per i più giovani dobbiamo essere insegnamento ed esempio».

I dubbi

Ma c’è anche chi mette in dubbio i fatti. «La pista di pattinaggio postata» dice il consigliere Costante Marigonda, «non è quella reale e si vede perchè l' albero di Natale non è in mezzo. Non vorremmo fosse un filmato elaborato al computer con l'intelligenza artificiale allo scopo di screditare la città come avviene da qualche tempo».

Così la pensa anche Roberto Viola, esperto di software. «Il profilo Instagram della giovane è dubbio, per non parlare della pista. Tutto appare costruito ad hoc non si sa per quale motivo». —

 

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