Infarto dopo il tamponamento, la famiglia chiede l’autopsia. Aperta un’inchiesta

Luciano Giorgio Basso di San Donà è mancato mentre faceva la constatazione amichevole. La sorella: «Vogliamo capire se c’è una correlazione tra l'incidente e il malore». Il pm indaga l’altro automobilista

Giovanni Cagnassi
La vittima Luciano Giorgio Basso
La vittima Luciano Giorgio Basso

Infarto sospetto dopo l'incidente stradale: i familiari di Luciano Giorgio Basso, 69enne idraulico di San Donà, chiedono che sia eseguita l' autopsia.

La paura è che Basso possa essere spirato a seguito del tamponamento della sua minicar da parte di un'altra utilitaria in via Ungheria Libera.

Lunedì mattina, intorno alle 11.30, Basso era al volante del piccolo veicolo quando è stato tamponato da una Citroen C2.

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Un impatto lieve, anche se secco e improvviso, danni limitati al paraurti, ma certo tanta paura per l'incidente che lo ha colto di sorpresa mentre era fermo.

Basso era uscito dall'abitacolo senza aver all'apparenza riportato lesioni, per accordarsi subito con l'altro automobilista coinvolto e adempiere le pratiche direttamente all'assicurazione. Si erano dati appuntamento davanti al municipio.

Basso ha parcheggiato la minicar nella zona di via Vicenza, in centro, e a piedi ha raggiunto via Burano e poi via Jesolo, dietro municipio.

Giunto all'incrocio tra via Jesolo e via Burano si è appoggiato a un palo della segnaletica stradale sentendosi mancare. Erano i sintomi dell'infarto in corso.

È crollato poco dopo sul marciapiedi perdendo conoscenza, poi rianimato da alcuni passanti prima dell'arrivo dei sanitari del 118 che a loro volta hanno disperatamente cercato di salvarlo. Ma il suo cuore ha cessato di battere.

Sul posto sono arrivati anche gli agenti della polizia locale di San Donà per tutti gli accertamenti. La salma è stata ricomposta e trasferita dalle onoranze funebri Bustreo alla cella mortuaria dell'ospedale, a disposizione dell'autorità giudiziaria.

«Chiediamo che sia eseguita l'autopsia», ha detto la sorella Gabriella, molto attaccata a Luciano, «per capire se ci sia una correlazione tra l'incidente e il malore con il conseguente decesso di mio fratello. Ha perso anche sangue e vogliamo far luce su tutti questi particolari come riteniamo sia giusto anche a sua tutela».

Nato in Argentina, dove i genitori si erano trasferiti per lavoro alcuni anni prima di ritornare a San Donà, aveva perso la moglie Ornella vent'anni fa. E solo tre anni fa aveva perso, sempre per malattia, il figlio Francesco di 32 anni.

Lascia i fratelli Gabriella, Rosa e Roberto e tanti amici e conoscenti. Basso aveva lavorato alla Fiel di Ceggia e da ottobre era andato in pensione. La famiglia ha lanciato un appello per il suo affezionato cane Leone, pastore tedesco di 6 anni, ora rimasto solo.

Gli sviluppi giudiziari

Il pm ha iscritto nel registro degli indagati il conducente dell’altra vettura, A. C., anche lui di 69 anni, di Noventa di Piave e ha ordinato l’esame autoptico sulla salma della vittima per accertare le esatte cause della morte e stabilire se vi sia un nesso di causa con l’incidente avvenuto circa quaranta minuti prima dell’improvviso malore che lo ha stroncato. Scontro – sostengono i familiari assistiti da Studio 3A – che potrebbe avergli cagionato una lesione fatale, anche alla luce del fatto che Basso non aveva mai sofferto di alcuna patologia cardiovascolare.

L’incarico sarà conferito venerdì 17 gennaio al medico legale dottor Silvano Zancaner. Alle operazioni peritali parteciperà quale consulente tecnico per la parte offesa anche il medico legale dottor El Mazloum Rafi. Anche l’indagato potrà nominare un proprio consulente di parte.

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