San Camillo, aprono i cantieri C’è un padiglione da rifare

LIDO. In attesa di schiarite definitive sulla vendita della struttura, da lunedì al San Camillo inizieranno i lavori di ristrutturazione. La somma prevista è di 1, 2 milioni di euro, da investire per il rifacimento del padiglione A. L’intervento, secondo le previsioni, dovrebbe concludersi entro luglio. L’obiettivo è ospitare al primo piano i laboratori di ricerca neuromotoria e di biologia, compresa la biobanca. Al secondo piano troverà spazio il servizio di neuropsicologia che garantisce la riabilitazione cognitiva e del linguaggio, sia per la componente di assistenza, sia per quella di ricerca, attraverso un nucleo qualificato di psicologi e logopedisti. I lavori permetteranno di ampliare gli spazi destinati alle due funzioni dell’ospedale: assistenza e ricerca. Nessuna interruzione dell’attività e una programmazione che guarda al medio-lungo periodo. Pur in una fase in cui la proprietà del San Camillo potrebbe cambiare a breve. A fine marzo, a Milano, c’è stato infatti il primo incontro tra i Padri Camilliani, attuali proprietari dell’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico degli Alberoni, e la Congregazione delle Mantellate serve di Maria, già titolare di Villa Salus e interessata all’acquisto della struttura lidense. La vendita dell’ospedale del Lido è stata decisa già nel 2017, scelta avvallata nei mesi scorsi dall’apposita commissione pontificia cui spetta l’ultima parola sulla vendita degli ospedali religiosi. Intanto ad aggiudicarsi l’esecuzione di questa prima fase di ristrutturazione è stata la ditta So.Ge.di.Co. di Marghera, dopo una gara a trattativa privata. «Durante i lavori», spiega il direttore generale dell’Irccs San Camillo, Francesco Pietrobon, «non ci saranno problemi riguardanti le degenze, salvo gli inevitabili rumori che si avvertiranno in alcune, limitate, occasioni, perché ai nostri ospiti sarà garantita, come sempre, la massima attenzione». La successiva fase di interventi riguarderà il corpo centrale di collegamento e il padiglione B. A giorni, fa sapere l’istituto di ricerca, il progetto definitivo sarà depositato al Comune di Venezia e alla Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna per le necessarie autorizzazioni. Una volta ottenuto l’ok da parte dei due enti, si procederà con l’affidamento dei lavori. —
E.P.
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