Ruba un taxi acqueo e lo lancia contro il ponte

Quasi distrutto, era in cantiere a San Giuliano, proprietà di “La Lagunare snc” Fermento in laguna: si allunga l’ombra del racket dopo il pestaggio al Tronchetto
Di Carlo Mion

Trasporto acqueo e racket dietro al motoscafo rubato al cantiere nautico Malù di San Giuliano e lanciato a tutta velocità contro il ponte della Libertà. L’imbarcazione è andata quasi del tutto distrutta. Ma ci sono altri segnali che dimostrano come ci sia fermento nel mondo del trasporto in laguna: dal pestaggio di un imprenditore al Tronchetto, all’acquisizione di diverse attività, lungo il canale della Scomenzera, compreso un cantiere, da parte di un unico imprenditore che opera nel settore. A tutto questo, si deve aggiungere la nuova indagine da parte dei carabinieri dopo la denuncia presentata, lo scorso anno, da un gruppo di tassisti.

Ieri mattina ad accorgersi del taxi acqueo schiantato contro il secondo arco del ponte della Libertà, non lontano dalla zona dei “Pili”, è stato il conducente di un’imbarcazione. Il taxi aveva la “tuga” distrutta e pure parte del prua. Avvertita la polizia, sul posto è intervenuta una volante lagunare. All’interno dell’imbarcazione non c’era nessuno. Quindi - sono convinti gli investigatori - si è trattato di un impatto volontario: chi ha rubato il taxi lo ha poi lanciato a tutta velocità contro il ponte. Naturalmente è sceso prima dell’impatto. L’imbarcazione in rimessaggio nel cantiere è di proprietà de “La Lagunare snc”. Sull’accaduto stanno indagando gli agenti del commissariato di Mestre.

E’ un episodio che conferma come ci sia fermento nel mondo del trasporto acqueo che da sempre coinvolge sia imprenditori legali che abusivi. La distruzione del motoscafo, del valore di diverse decine di migliaia di euro, è un avvertimento oppure la vendetta per qualche torto subìto. Per il momento non è chiaro. Ma altri segnali preoccupano le forze dell’ordine, a cominciare dal pestaggio di un noto imprenditore del Tronchetto. Il mondo del trasporto acqueo è in fermento anche perché un altro imprenditore sembra si stia comperando tutte le attività che sorgono lungo il canale della Scomenzera fin sotto alla stazione Marittima. Zona ideale per entrare prepotentemente nel business derivato dall’arrivo delle navi da crociera. Continuano le indagini dei carabinieri dopo l’esposto, un anno fa, presentato da un nutrito gruppo di tassisti intestatari di vari tipi di licenze. Indagine che potrebbe portare a interessanti sviluppi su commistioni tra pubbliche amministrazioni e operatori, più o meno regolari, del settore.

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