Riva degli Armeni a pezzi «Ma i lavori solo nel 2024»
La riva degli Armeni davanti a Ca’ Zenobio cade a pezzi. Un problema segnalato dai cittadini, secondo cui interi blocchi di marmo si staccano e quotidianamente barche da trasporto continuano ad attraccare, movimentando acqua e sollecitando ulteriormente tutta la parte rovinata. Il timore adesso è che i blocchi si stacchino del tutto e provochino magari problemi alla navigazione, tanto più in un canale trafficatissimo quotidianamente con continui passaggi di barche da trasporto. «Nel Bilancio di previsione, però, i soldi stanziati per il restauro si riferiscono al 2024», attacca Giovanni Andrea Martini (Tutta la Città Insieme), «dal momento che è stato bocciato il nostro emendamento che chiedeva di anticipare l’intervento al 2022». Per Martini, poi, oltre all’intervento di salvaguardia servirebbe ragionare sulle cause per cui la riva degli Armenni cade a pezzzi. L’indice è puntato contro una manutenzione tutt’altro che costante, ma anche tanto, troppo moto ondoso. Un problema del resto segnalato anche in altre parti della città, basti pensare a palazzo Molin, sestiere San Marco, con un angolo completamente ceduto a causa del moto ondoso. «Di nuovo, il Comune dovrebbe intervenire in modo importate, con maggiori controlli ordinari», conclude Martini, «perché rive, palazzi e case, a Venezia vengono costantemente danneggiati dall’acqua salsa. Con il livello del medio mare sempre più alto, il moto ondoso fuori controllo incide ancora di più. Anche queste sono opere di adattamento. Anche questo dovrebbe essere preso in considerazione da una capitale mondiale della sostenibilità». —
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