Ritrovato in mezzo al mare il corpo del sub Era scomparso al largo delle Tegnue

L’avvistamento ieri mattina a quattro miglia dalla foce del Po di Goro. L’uomo era scomparso domenica scorsa a Chioggia



È stato ritrovato ieri mattina, dopo una settimana di ricerche, il corpo del subacqueo Luigino Drago, 68 anni di Bottrighe, scomparso in mare domenica scorsa durante un’immersione nella zona protetta delle Tegnue, al largo di Isola Verde, nei pressi di Chioggia. La segnalazione alla Capitaneria di Porto è arrivata da parte di alcuni diportisti che, mentre stavano navigando, hanno notato il cadavere di un uomo che galleggiava sull’acqua a circa 4 miglia di distanza dalla foce del Po di Goro. Il corpo indossava ancora una muta da sub e proprio per questo si è pensato subito che potesse trattarsi del cadavere di Drago, che vigili del fuoco, polizia e Guardia costiera stavano cercando in mare da diversi giorni. Sul punto di segnalazione è immediatamente giunta la motovedetta CP 826 della Capitaneria di Porto di Chioggia, che ne detiene la giurisdizione e grazie anche all’ausilio di un elicottero e dei sommozzatori dei vigili del fuoco, il corpo è stato recuperato e quindi trasportato verso il porto di Chioggia per le verifiche del caso, anche se tutto lascia pensare che si tratti proprio del cadavere di Luigino Drago. Salma che è stata poi trasferita all’obitorio dell’ospedale clodiense per accertarne le generalità e quindi la conferma che si tratti proprio della persona che da domenica scorsa, con l’aiuto di mezzi navali e terrestri di soccorso,è stata ininterrottamente ricercata. Se confermato, significa che il corpo del subacqueo, che aveva ancora addosso le bombole per immersione, è stato trasportato per 25 miglia a sud dal luogo dove è stato avvistato per l’ultima volta.

Drago, residente a Bottrighe, una frazione di Adria, si era recato domenica mattina con un amico nella zona delle Tegnue per un’immersione. L’amico lo aveva accompagnato con la barca ma poi non era sceso in acqua, come già avevano fatto tante altre volte. Ad un certo punto però, il 68enne è improvvisamente riemerso chiedendo aiuto all’amico, dicendogli che stava male, ma pochi secondi dopo è scomparso di nuovo sott’acqua, non dando nemmeno il tempo all’amico di lanciare un salvagente o di provare a recuperare il sub. Immediatamente è stato lanciato l’allarme e dopo pochi minuti i mezzi di soccorso della Capitaneria di Porto di Chioggia già si trovavano sul posto ma di Luigino Drago si erano perse le tracce. Subito sono iniziate le operazioni di soccorso con l’arrivo in zona anche di una squadra di sommozzatori dei vigili del fuoco e della polizia, oltre ad un elicottero che ha cercato dall’alto di individuare il corpo dello sfortunato appassionato di immersioni subacquee che qualche anno fa, in circostanze alquanto simili, aveva perso anche un figlio.

Per giorni, i sommozzatori hanno setacciato i fondali delle Tegnue senza trovare alcun riscontro, facendo intervenire anche i sub dei vigili del fuoco di Roma e di Milano, fino all’epilogo di ieri. Sulle cause che hanno provocato il malore e quindi l’annegamento di Luigino Drago dovrà far luce l’autorità giudiziaria che, probabilmente, potrebbe richiedere l’autopsia sul corpo dell’uomo.

Il 2019 è sicuramente un anno “horribilis” per le tragedie verificatesi in mare. Gli incidenti sui barchini che hanno provocato la morte di Endri Febo prima (disgrazia avvenuta poco prima di Natale e corpo ritrovato in laguna diversi mesi dopo) e di Massimo Boscolo poi. Quindi l’annegamento del pescatore Fabio Perini, ripescato in mare il giorno dopo dai pescherecci di Chioggia e adesso la disgrazia del subacqueo Luigino Drago. —



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