Risiedeva a San Michele la banda dei bancomat

Sgominato dalla polizia e dai carabinieri il gruppo accusato di numerosi colpi Roberto Zamarian arrestato a Bibione. In casa aveva un bunker per nascondersi

SAN MICHELE. Fine corsa definitivo per la banda dei bancomat, sgominata in un'operazione portata a termine congiuntamente da polizia di Stato e carabinieri di Trieste. Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere ci sono anche tre persone, già note alle cronache, residenti a San Michele al Tagliamento: si tratta di Giovanni Golfetto, 45 anni; Ivan Termini, 55 anni (entrambi già in carcere) e Roberto Zamarian, 36 anni, fermato dagli investigatori a Bibione dove abita e dove stava svolgendo attività lavorativa di cameriere stagionale. Con loro è stato posto agli arresti anche Roberto Arziliero, 55 anni, residente in provincia di Ferrara.

L’indagine è il seguito dell’operazione “Last Bang”, sempre in cooperazione tra Squadra mobile e carabinieri triestini. Nel marzo scorso Polizia e carabinieri fermarono un commando di 5 persone mentre si apprestavano ad assaltare il supermercato Famila di Feltre. Da successivi accertamenti disposti dalla Procura di Udine si è arrivati a individuare i quattro soggetti arrestati come i responsabili di quattro colpi avvenuti in Friuli. Furono fatti esplodere due casseforti di altrettanti distributori a Pavia e Udine, il 10 e 17 febbraio scorsi; e due sportelli Postamat, il 13 febbraio e l' 8 marzo scorsi a Pozzuolo del Friuli e a Pertegada, una frazione di Latisana. L'operazione ha visto l'impiego di artificieri e unità cinofile con cani antisabotaggio. Il gruppo si muoveva al di là e al di qua del fiume Tagliamento, compiendo in maniera professionale i sopralluoghi, contrassegnandoli con i "marker", ovvero scatole di sigarette, piccoli pezzi di alluminio o cartoncini; così da verificare i momenti nei quali le casseforti venivano svuotate. Le indagini in questo momento si concentrano, in particolare, su Zamarian. Il 36enne non aveva voluto partecipare al colpo poi fallito al Famila di Feltre. Si riteneva al sicuro dalle attenzioni degli inquirenti. Nella sua abitazione a Bibione, inoltre, è stato scoperto un vero e proprio bunker per sfuggire alla cattura.

Golfetto e Termini sono già noti alle cronache. Si ritrovano rinchiusi in carcere dopo la brillante operazione eseguita a marzo a Feltre.

Rosario Padovano

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