Rinasce il cinema Rossini una scommessa dei veneziani

Apre la multisala con supermercato e ristorante, investimento di otto milioni in project financing Un’iniziativa molto ambiziosa rivolta agli abitanti, ma anche agli studenti e ai turisti
Di Enrico Tantucci
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 09.10.2012.- Spazio ex Rossini, nuova apertura Supermercato Punto Simply.-
Interpress/Mazzega Pellicani Venezia, 09.10.2012.- Spazio ex Rossini, nuova apertura Supermercato Punto Simply.-

Parte la grande scommessa del Rossini, un «progetto per una città che deve vivere», come ha ricordato ieri il sindaco Giorgio Orsoni, inaugurando il cinema - trasformato in una moderna trisala - che da oggi sarà restituito ai Veneziani, dopo quasi dieci anni di chiusura, il successivo acquisto da parte dei precedenti proprietari di quello che all’origine era il settecentesco Teatro di San Beneto e la ristrutturazione da parte del Comune, che ora lo riapre. Ca’ Farsetti, ancora una volta, come già con Giorgione e Astra, si sostituisce con il suo Ufficio Attività Cinematografiche ai gestori privati di sale che a Venezia - la città della Mostra del Cinema - non abitano più da tempo. Ma i privati sono comunque determinanti nella riuscita dell’operazione, perché è stata la società Finross srl di Valter Maritan, a garantire i circa 8 milioni di euro in project financing, necessari alla ristrutturazione del Rossini, in cambio di una concessione di 24 anni sull’area commerciale del complesso, che prevede l’apertura - da domani - di un nuovo supermercato Auchan-Simply Market, un ristorante con terrazza, un negozio (oltre a due appartamenti). Il risultato dell’accordo è appunto una multisala che prevede al piano rialzato , dove è anche un ampio bar, una sala grande da 300 posti, dotata di tutte le più moderne tecnologie, a cominciare dal Dvd.

E ai piani superiori altre due sale più piccole, da 110 posti l'una, che consentiranno così una programmazione multipla delle prime visioni, portando qui anche i grandi film spettacolari che al Giorgione si vedevano meno, con una programmazione più mirata al cinema d'autore. La scommessa - in una città che ha ormai meno di 60 mila residenti - è però anche quella di trovare per il Rossini un nuovo pubblico cinematografico, che si aggiunga e quello di Giorgione e Astra del Lido e non sottragga spettatori a queste sale, perché il sistema possa tenere anche sul piano dei costi per l’Amministrazione. «E' tra i 60 e i 100 mila spettatori all'anno - ha spiegato ieri il responsabile dell'Ufficio Attività Cinematografiche e direttore del settore Cultura del Comune Roberto Ellero - il punto di equilibrio economico per la gestione del nuovo Rossini». I “serbatoi” possibili - al di là di un auspicato aumento delle presenze cinematografiche dei Veneziani - sono due: gli studenti universitari e i turisti. I primi attirati dalla possibilità di vedere anche a Venezia cinema al massimo livello tecnologico senza diversi spostare nelle multisale di terraferma. I secondi - naturalmente quelli soggiornanti - “stanati” con prime visioni proposte in lingua originale con sottotitoli in una delle due sale più piccole, che chi si ferma per più giorni in laguna potrebbe essere interessato a vedere. Resta, intanto, il grande coraggio del Comune nel gettare il cuore oltre l’ostacolo con l’apertura del Rossini, con un’operazione che parte da lontano e che nel 2004, con la Giunta Costa, vide allora come primi artefici proprio Orsoni, allora assessore comunale al Patrimonio e Mara Rumiz, al tempo assessore ai Lavori Pubblici, che decisero l’acquisto e la successiva ristrutturazione del Rossini, con la formula - già sperimentata con successo al Giorgione - del supermercato annesso. E anche il nuovo Simply Market del Rossini - aperto da domani tutti i giorni con orario continuato dalle 8.30 alle 19.45 e la domenica dalle 9 alle 13 - potrà rappresentare un prezioso punto di riferimento per tutta l’area Rialto-San Marco, oggi priva di un supermercato e nel quale i prezzi medi dei negozi di alimentari sono piuttosto alti, vista anche l’area fortemente turistica. «Fu un’operazione sofferta – ha ricordato anche ieri Orsoni a proposito dell’acquisto del Rossini e della formula scelta – poiché si trattava di capire quale potesse essere l’uso di questo grande spazio, la cui ideale destinazione doveva essere qualcosa che soddisfacesse sia le esigenze pubbliche che quelle private». «E’ stata una sfida – ha sottolineato l’assessore ai Lavori Pubblici Alessandro Maggioni, che ha portato a termine il lavoro impostato dai suoi predecessori, ringraziandoli – che ha portato ad avere in pieno centro storico della nostra città un complesso all’avanguardia anche rispetto agli apparati tecnologici usati, a disposizione di tutti ma soprattutto dei veneziani. Un segnale chiaro che va in controtendenza con l’idea che a volte sentiamo di una Venezia che muore, degradata, che non esiste più». Da oggi per il Rossini si fa sul serio anche con nuove collaborazioni come quella con la Fenice e la Biennale che metteranno a disposizione l’una la library delle riprese di proprie opere liriche e l’altra alcuni dei film storici più importanti dell’Asac.

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