Rimpasto a Chioggia Turismo alla Vianello La Cultura a Girotto

Ridistribuite le deleghe senza nominare un nuovo assessore Casson: «Più attenzione alle spese». Il riassetto premia il Pd
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Stesse facce, ma qualche cambio di casacca. Dopo quasi tre mesi di riflessione è arrivata la fumata bianca sul rimpasto di giunta, che premia in buona sostanza il Pd.

Nessun nuovo assessore per sostituire Pierluca Donin dimessosi ai primi di febbraio, la cultura va a Narciso Girotto (Pd), il turismo a Silvia Vianello (Pd) che lascia l’istruzione e le politiche giovanili a Massimiliano Tiozzo (civica). Dopo un lungo silenzio, il sindaco Giuseppe Casson ha sciolto gli indugi procedendo con il riassetto di giunta, richiesto dagli alleati, Pd in primis, e motivato anche dalle continue pressioni delle categorie perché la delega al turismo passasse dalle mani di Casson ad un assessore che se ne potesse occupare a tempo pieno e dalle dimissioni di Donin che ha lasciato un posto “libero”. Dopo un lungo confronto di maggioranza, e tante indiscrezioni, il rebus ieri è stato sciolto. Casson ha deciso di non nominare il settimo assessore (che pur per legge spetterebbe a Chioggia) e nell’ottica della spending review ha preferito ridistribuire le deleghe tra gli assessori esistenti. Girotto acquista le politiche culturali, ma perde la polizia locale che va alla Vianello che si porta a casa anche turismo e promozione della città, tradizioni e manifestazioni storico-culturali. Cede però casa, istruzione e politiche giovanili a Tiozzo che, detenendo già il referato al sociale, si occuperà in pratica di tutto il settore dei servizi alla persona. Nessuna modifica di deleghe per gli altri tre assessori, Riccardo Rossi (Udc), Maurizio Salvagno (Pd) e Mauro Mantovan (Pd). «In questo periodo di silenzio», spiega Casson, «ci siamo occupati, assieme alla nuova segretaria generale, di una riorganizzazione degli uffici che potesse consentire maggior coerenza tra i referati e di poter lavorare meglio. La scelta di non nominare un settimo assessore è un piccolo segnale che vogliamo dare di attenzione alle spese. Ci siamo confrontati con i partiti e abbiamo ricalibrato la giunta per poter rispondere al meglio alle esigenze della città». Inutile negare che il rimpasto potenzia il ruolo in giunta del Pd che si porta a casa un referato strategico come quello del turismo e le deleghe di Donin che era un assessore esterno. Con il trasferimento di deleghe dalla Vianello a Tiozzo qualcosa acquista anche la civica del sindaco. Chi rimane a bocca asciutta è l’Udc (partito del sindaco), ma evidentemente nei tre mesi di confronti serrati si sarà trovato un accordo per non far lamentare nessuno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:giuntarimpasto

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia