Riapre la chiesa di San Fantin con una mostra del museo Puskin

VENEZIA. Riapre, finalmente, la chiesa di San Fantin, di fronte al Teatro La Fenice. È da tempo che il Patriarcato, con il responsabile dell’Ufficio Chiese don Gianmatteo Caputo annunciava come imminente la riapertura dell’edificio di culto, chiuso ormai da parecchi anni, dopo un importante intervento di ristrutturazione, per un uso aperto anche a iniziative di tipi culturale. Finalmente ci siamo, perché la riapertura avverrà tra poco più di un mese, in concomitanza con la nuova edizione della Biennale Arti Visive.
A San Fantin, il Museo Pushkin di Mosca, insieme alla Stella Art Foundation aprirà qui dal 10 maggio (e fino al 10 settembre) la mostra “C’è un inizio alla fine…” basata su un confronto internazionale di opere di artisti classici e contemporanei.
L’elenco delle opere include tra l’altro Tintoretto ed Emilio Vedova, il regista teatrale Dmitrij Krymov e l’artista concettuale Irina Nakhova (che ha rappresentato la Russia nel 2015), il videoartista americano Harry Hill e il collettivo svizzero! Mediengruppe Bitnik.
La Stella Art Foundation è un’organizzazione no-profit, fondata nel 2004 da Stella Kesaeva, collezionista d’arte contemporanea russa. Scopo primario della fondazione è promuovere l’arte contemporanea russa.
La Stella Art Foundation possiede varie centinaia di opere di circa 70 artisti russi e occidentali, con particolare riferimento al periodo dal 1975 a oggi. La collezione sostiene il dialogo tra Est e Ovest e offre un’esaustiva panoramica del periodo a cavallo della caduta della cortina di ferro. Sulla chiesa di San Fanti, grazie anche a un contributo della Regione, oltre che in parte della stessa Curia, dovrebbe essere realizzato un nuovo sistema di illuminazione e un nuovo riscaldamento sotto un pavimento “flottante” che consentirà alla chiesa di poter essere utilizzata per più funzioni. Edificio progettato all’inizio del Cinquecento dallo Scarpagnino con aggiunte del Sansovino, la chiesa presentava problemi statici nell’area presbiterale e pertanto non è usata ormai da anni per il culto ma può ospitare nell’aula eventi espositivi che possono dialogare con l’originaria destinazione d’uso. La sua facciata si trova di fronte al Gran teatro La Fenice. Nell’aula acquisita dopo un lungo restauro, le sue dimensioni, la luminosità e la distribuzione valorizzano soprattutto installazioni.
La Russia annuncia uno “sbarco” museale massiccio in occasione della Biennale, perché anche il Padiglione della Russia ai Giardini sarà per la prima volta curato direttamente dall’Ermitage di Leningrado. Inoltre, su richiesta dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Galleria Tretjakov allestirà una mostra monografica dell’artista sovietico Gelij Korzhev (1925-2012), uno degli esponenti più noti del realismo socialista, dal titolo “Korzhev. Back to Venice” (dall’11 maggio al 31 ottobre). È un momento positivo per l’ormai annoso e sempre più grave problema delle chiese chiuse a Venezia.
Solo pochi giorni fa ha definitivamente riaperto, dopo una chiusura durata circa un secolo, con brevi intervalli, la chiesa di San Lorenzo, restaurata e trasformata in» Ocean Space» uno spazio permanente di ricerca e sperimentazione artistica legato alla difesa degli oceani, curato dalla Fondazione Thyssen-Bornemisza che l’ha ottenuta in concessione dal Comune. È inoltre ormai concluso il lungo restauro del Tempio Votivo del Lido, che dovrebbe essere riaperto quanto prima, , con una cerimonia che unirà la parte religiosa, curata dal Patriarcato, a quella civile, assicurata dalle associazioni combattentistiche, il Tempio Votivo del Lido, chiuso ormai da alcuni anni, per gli indispensabili lavori di ristrutturazione, che si sono poi dilatati nel tempo, anche per alcune varianti all’intervento eseguito dalla Sacaim. Dovevano concludersi alla fine del 2017, ma si è arrivati appunto all’inizio del 2019 con il collaudo eseguito, del restauro compiuto, per un costo complessiva dell’opera che sfiora il milione e mezzo di euro. —
Enrico Tantucci
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