Regali e verifiche addolcite condanne per quasi 21 anni

Dodici patteggiamenti, due condanne arrivate con l’applicazione del rito abbreviato, quattro rinvii a giudizio e, per uno degli episodi più significativi dell’inchiesta - il caso delle Assicurazioni Cattolica di Verona - la decisione del giudice di rinviare gli atti in procura, per riqualificare il fatto da corruzione a induzione indebita. Ventun anni di condanne, di cui 18 in patteggiamento, 350 mila euro di confische. È il bilancio dell’udienza di ieri, in tribunale a Venezia, per l’inchiesta Fisco&Mazzette, condotta dal procuratore aggiunto Stefano Ancilotto e dal sostituto Stefano Buccini che ha coinvolto dirigenti dell’Agenzia delle Entrate (ora non più dipendenti), finanzieri, imprenditori, commercialisti, un giudice tributario e due allora dipendenti di Cattolica Assicurazioni in un giro di mazzette, regali e assunzioni amiche per ammorbidire le sanzioni sulle contestazioni di evasione fiscale da parte della stessa Agenzia.
Nell’udienza di ieri il gup Roberta Marchiori ha rinviato a giudizio la commercialista trevigiana Tiziana Mesirca, il tenente colonnello della Finanza Massimo Nicchiniello, il colonnello Vincenzo Corrado e il dirigente del Fisco Christian David per traffico di influenze illecite. David, per il reato più grave, la corruzione - nel caso della vicenda Cattolica - aveva scelto la strada del rito abbreviato ma ieri la giudice ha congelato la sua posizione, rinviandola alla procura, ritenendo che il reato non sia di corruzione ma di induzione indebita. Decisione che ha che coinvolge anche le posizioni di Albino Zatachetto, ex dirigente di Cattolica (condannato in abbreviato a 2 anni per traffico di influenze illecite), Elio Borrelli, bellunese, l’ex responsabile del centro operativo delle Entrate a Venezia, e Giuseppe Milione, ex dirigente di Cattolica, che avevano scelto la strada del patteggiamento, e la cui posizione ieri è stata stralciata.
In cambio di un aggiustamento sui controlli fiscali, Borrelli e David avrebbero accettato la promessa di Zatachetto e Milione di assumere in Cattolica una loro amica, promessa mantenuta in parte offrendo alla donna prima un’assunzione (rifiutata) e poi promettendo una serie di consulenze d’oro. Secondo la giudice infatti gli uomini di Cattolica avrebbero agito in una sorta di condizionamento psicologico, per ingraziarsi Borrelli. In merito agli altri patteggiamenti: pena di 2 anni (più una sanzione di 135 mila euro) per Massimo Esposito, al tempo direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Venezia, 2 anni per il commercialista chioggiotto Augusto Sartore, mediatore tra i funzionari del Fisco e alcuni imprenditori, 2 anni per l’imprenditore jesolano Aldo Bison (ha versato 140 mila euro), 1 anno e 9 mesi ciascuno per la moglie Anna Basso, e i figli Fabio e Lara. Sempre tra gli imprenditori hanno patteggiato 1 anno e 4 mesi Paolo Maria Baggio e Paolo Tagnin (1 anno e 8), rispettivamente amministratore e addetto commerciale della “Baggio Trasporti Combinati” di Marghera. Nove mesi per il friulano Pietro Schnider della Burimec; 11 mesi per Cesare Rindone, ex giudice tributario. E poi: 1 anno e 6 mesi per il colonnello della Finanza Antonio De Franchis, accusato di truffa per essersi assentato dal lavoro senza motivo e 8 per il fratello, il commercialista Daniele De Franchis. Infine 1 anno per Fabrizio Paulin (in abbreviato), agente immobiliare di Udine per rivelazione del segreto d’ufficio. —
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