Imbarcazione rischia di affondare dopo il Redentore: in salvo nove persone
E’ successo alle 2 di domenica 20 luglio all’altezza di Poveglia. Il bilancio degli interventi nella notte famosissima da parte di Capitaneria di porto e vigili del fuoco

Salvataggi, quattro barche in secca, tre persone finite in acqua, tre incidenti nautici e un ferito. Il bilancio degli interventi dei vigili del fuoco e della Capitaneria di porto nel corso della “notte famosissima” parla di ore concitate, come era inevitabile che fossero, ma anche di allarmi rientrati in fretta, gestiti nel migliore dei modi e senza gravi conseguenze.
I vigili del fuoco
Oltre alle squadre ordinariamente in servizio, per il Redentore era stato organizzato un ulteriore contingente, e in particolare sono stati i sommozzatori a ricevere le chiamate più delicate.

Nel dettaglio, i pompieri sono dovuti accorrere per il soccorso ai naviganti di quattro barche finite in secca; per tre incidenti nautici (di cui uno con un ferito); sono state soccorse tre persone cadute in acqua; è stato eseguito il recupero di un natante in procinto di affondare; si è resa necessaria l'assistenza ad alcune imbarcazioni in difficoltà.
La Guardia Costiera
Già nella mattinata di sabato la Guardia Costiera di Venezia è intervenuta, con la motovedetta per mettere in salvo 11 persone che si trovavano a bordo di un catamarano in difficoltà, a causa di un principio di incendio.
Nella serata, in attesa dei fuochi, il battello pneumatico GC A71, a seguito di segnalazione pervenuta in sala operativa sulla linea 1530, intercettava un cabinato che navigava in modo pericoloso tra le barche partecipanti alla festa del Redentore, creando situazioni di pericolo alla navigazione. Verificato lo stato alterato del conducente, si provvedeva a far sbarcare a terra gli occupanti dell’imbarcazione mentre il conduttore veniva scortato e sottoposto a test alcolemico presso l’ospedale civile.
Infine, durante la fase di rientro degli spettatori, intorno alle 2 della mattina di domenica, la motovedetta CP 833 veniva dirottata lungo il canale Santo Spirito, nei pressi dell’isola di Poveglia, a seguito di richiesta di soccorso da parte di un natante di 7 metri che stava affondando con 9 persone a bordo.
Una volta giunta sul posto, la motovedetta CP 833 provvedeva ad effettuare trasbordo degli occupanti.
I naufraghi, tutti in buono stato di salute, venivano successivamente trasbordati sulla motovedetta CP 541 della Capitaneria di porto di Chioggia che si trovava in navigazione in zona in fase di rientro dal servizio per la festa del Redentore.
L’attività di vigilanza ha avuto inizio già a partire dalle ore 10 di sabato 19 luglio, in modo da garantire e conciliare la sicurezza della navigazione con l’installazione dei fuochi d’artificio. Tra i compiti principali il controllo e il contrasto del moto ondoso, la vigilanza durante il posizionamento delle boe nei canali come la Giudecca, il Bacino e il Canale San Marco, e durante l’allestimento del Ponte votivo.
Da ultimo, la Guardia Costiera di Venezia ha assistito le unità durante il disallestimento e la messa in sicurezza dei pontoni, monitorando, anche grazie agli avanzati strumenti tecnologici di cui dispone la sua Sala Operativa, le zone più critiche come il Bacino, il Ponte Votivo e il Canale della Giudecca, per tutte le fasi più delicate del deflusso delle oltre quattromila imbarcazioni presenti.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia