Ragazzo down rifiutato dagli scout: non c’è posto

MOGLIANO
Coppia moglianese non riesce ad iscrivere il proprio figlio, affetto da sindrome di Down, a nessuno dei due gruppi scout di Mogliano. «Ci hanno risposto indicandoci di andare ad iscrivere nostro figlio a Marcon, hanno detto che qui a Mogliano non era possibile soddisfare la nostra richiesta». Allargano le braccia sconsolati i due genitori moglianesi che avrebbero voluto far partecipare il loro figlio, di undici anni, alle attività dei boy scout moglianesi: «In fondo non capiamo le ragioni di questo rifiuto, ci siamo rimasti davvero male».
Stando alle giustificazioni che arrivano dai due gruppi, uno legato alla parrocchia centrale Santa Maria Assunta e l'altro a quella del quartiere est San Carlo, alla base del rifiuto ci sarebbe soltanto una motivazione organizzativa. «Si fanno sempre attente valutazioni – spiega Marco Spanio, capo del gruppo Mogliano 2 – c'è un confronto tra capi per valutare l'inserimento e l'accoglienza migliore ai ragazzi, soprattutto in casi molto delicati. A inizio anno ci sono sempre tante richieste, c'è una lista d'attesa molto lunga e non tutti riescono ad iscriversi».
Nel gruppo Mogliano 2, ad esempio i bambini sono 32 e gli adolescenti 35 e ogni anno si crea una lista di attesa di una decina di bambini che rimangono fuori. «Riceviamo più richieste di quanto poi sia effettivamente gestibile – spiega Spanio – c'è poi da considerare che i capigruppo, che hanno la responsabilità di stare con i ragazzi, sono tutti volontari. Sono formati in maniera approfondita ma, ovviamente, bisogna fare i conti con le proprie energie e le proprie competenze». Insomma, a generare il rifiuto, secondo i diretti interessati, non è stato un presupposto discriminatorio, ma la difficoltà, almeno per alcuni volontari, a gestire il problema della disabilità.
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