Raccolta di firme per salvare la sede del tribunale
CHIOGGIA. Un raccolta di firme per salvare il tribunale. È l'ultima iniziativa del Comitato spontaneo, nato circa un mese fa, con il proposito di ottenere un ripensamento del Governo sulla chiusura della sezione staccata di Chioggia del tribunale di Venezia. Ed è una iniziativa che ha trovato subito adesioni, in particolare quella dell'Associazione partigiani che ha messo a disposizione la sua sede, in calle Biseghella, 346, tutte le mattine, dalle 9 alle 11.30.
Il Comitato, comunque, cerca volontari per sostenere la petizione e chi fosse interessato può rivolgersi al suo presidente, Bruno Rosetti, inviando un sms al 3358059321. Nonostante la chiusura del tribunale di Chioggia (e di molti altri in Italia) sia decisione già presa, i promotori del Comitato non sono rassegnati e hanno avviato la costituzione di una rete con i comitati che, anche in altre realtà, sono sorti per difendere l'esistenza dei tribunali locali e intendono far riprendere l'iniziativa in Parlamento per la modifica del provvedimento di soppressione. All'ultima riunione del Comitato, qualche giorno fa, hanno preso parte anche i sindaci di Chioggia, Giuseppe Casson, e di Cona, Anna Berto, entrambi avvocati. La speranza dei promotori del Comitato è tenere duro fino all'avvento del prossimo Governo e riproporre la questione in un nuovo contesto. All'iniziativa ha partecipato anche il deputato della Lega Nord Corrado Callegari che ha promesso la presentazione di una mozione per impegnare il Governo a rivedere la mappa delle soppressioni. È intervenuto all'incontro anche Roberto Pozzobon, rappresentante dei penalisti di Bassano (altro tribunale “tagliato”) a sostenere l'idea della “rete” dei comitati. È stato fatto notare anche dal sindaco Casson che la sede distaccata in città del tribunale non ha costi per il Ministero della Giustizia, dato che le spese vive sono sostenute dal Comune.
Viceversa, il trasferimento a Venezia allungherebbe a dismisura i tempi (e quindi i costi) degli adempimenti processuali per privati e pubblica amministrazione del bacino sud della Provincia di Venezia (comprese, quindi, anche Cavarzere e Cona) dato che l'eliminazione degli uffici staccati del tribunale e dei giudici di pace (a Cavarzere) renderebbe inesistente la “giustizia di prossimità”.
Diego Degan
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