Qui non aveva futuro a Vancouver è già top manager

MIRA. Il suo sogno? Creare modelli di turismo sostenibile a Venezia e nel Veneto. Un progetto ambizioso, certo, ma non utopico per una come lei, forte di una laurea con lode in Conservazione dei beni culturali all’università di Ca’ Foscari di Venezia e di un master in Storia d’arte moderna dopo un anno di Erasmus alla Sorbona di Parigi. Però, si sa, nemo profeta in Patria. Tanto meno in Italia, dove evidentemente talento e competenze sono irrilevanti di fronte a raccomandazioni e ad appoggi politici. E così Ilaria Baldan, 32enne di Mira, due anni fa ha deciso di trasferirsi in Canada per cercare maggiori fortune. Risultato? Lì il suo talento e le sue competenze sono state valorizzate al massimo tanto che una decina di giorni fa, senza raccomandazioni o appoggi politici, è diventata segretaria generale della Camera di Commercio italiana del Canada Ovest. «A fine marzo 2015», racconta Ilaria, «ho comprato un biglietto per Vancouver e una settimana dopo ero in Canada. Prevedevo di rimanere solo per la stagione estiva. Non aveva idea, quando sono salita su quell’aereo, che sarebbe passato un anno intero prima di ritornare in Italia, anche se per un breve periodo».
Ilaria si è laureata nel 2008 e, dopo il master e l’Erasmus alla Sorbona, ha frequentato un altro master, in Economia e Gestione del Turismo al Ciset.
«Il mio sogno è sempre stato quello di creare modelli di turismo autentico e sostenibile a Venezia e nel Veneto», spiega la 32enne di Mira. «Dopo un contratto di un anno nel settore turismo in una associazione dei consumatori, non si è presentata alcuna altra prospettiva interessante e ho quindi intrapreso un percorso di start up sempre nel settore turistico. Ma non si sono create prospettive concrete e quando è tramontata anche l’idea di un dottorato in Italia, ho cominciato a esplorare nuove opportunità e ho fatto un visto vacanza lavoro per il Canada».
Insomma, in Italia porte chiuse. In Canada, invece, tutta un’altra storia, non priva di difficoltà ma foriera di grandi soddisfazioni. «All’inizio ero spaesata», racconta, «mi trovavo sola e disorientata. Ho lavorato per qualche settimana in un caffè poi ho sfruttato l’opportunità offertami dal customer service dell’aeroporto YVR, dove sono rimasta tutta l’estate. Poi è arrivato settembre e si è approssimata la scadenza del visto di vacanza-lavoro di 6 mesi, quindi ho cominciato a organizzare il rientro». L’occasione capita a due settimane dalla scadenza del visto. Una ragazza conosciuta durante una festa del circolo di Vancouver “Trevigiani nel mondo” la chiama per chiederle se è interessata a un colloquio per project manager alla Camera di Commercio Italiana di Vancouver. «Una settimana dopo ero in contratto permanente alla Camera ed è allora che è cominciata la vera svolta del viaggio».
A due anni dalla partenza, intervallata da un breve ritorno in Italia, Ilaria è stata nominata segretaria generale della Camera di Commercio Italiana del Canada Ovest ed è diventata una “Canadian Permanent Resident”, a un passo dalla cittadinanza canadese. «Sono contenta, qui è tutto un altro mondo. Resta il rammarico di non aver potuto, per ora, realizzare il sogno della mia vita nel settore di cui la mia città vive: il turismo. Spero che le cose cambino e che il modello Canada sia esportato anche nel nostro Paese».
Gianluca Codognato
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