Quel “palo” a Villa Sagredo blocca la nuova rete elettrica

Il progetto del nuovo elettrodotto Camin-Dolo, lungo l’asse dell’Idrovia Padova-Venezia, prevede un nuovo elettrodotto aereo in doppia terna a 380 kV di circa 7,5 km tra Mirano e Malcontenta e l’interramento di tre linee «per migliorare la sicurezza e la flessibilità e l’economicità di esercizio della rete interessata dal trasporto delle produzioni delle centrali termoelettriche esistenti a Marghera e Fusina». Pezzo forte del progetto sono i pali monostelo che prenderanno il posto dei vecchi e ben più ingombranti tralicci dell’alta tensione. I monostelo saranno alti in media 54 metri e solo in alcuni casi potranno raggiungere il massimo di 61 metri o un minimo di 42 metri. Secondo Terna i nuovi pali avranno, inoltre, un impatto sul suolo e visivo molto minore e saranno molti di meno rispetto agli attuali ingombranti tralicci che spariranno totalmente, insieme a 100 chilometri di vecchie linee che saranno demolite e in parte, come nel caso di Malcontenta, interrate. La nuova linea, secondo il progetto bocciato dal Consiglio di Stato, prevede una linea aerea alta 60 metri tra Dolo e Camin che attraverserà Vigonovo sull'argine della idrovia, passando, tra l’altro, a meno di centro metri da Villa Sagredo, un complesso storico di origine medioevale il cui proprietario ha presentato ricorso prima al Tar (con una prima bocciatura della richiesta di sospensiva poi confermata in sede di giudizio di merito) e poi al Consiglio di Stato che gli aveva dato ragione, l’estate scorsa, sostendendo che le motivazioni con cui il ministero dei Beni Culturali giustificava la validità del monostelo dal punto di vista storico, paesaggistico e culturale.
E così, quel che non avevano potuto i sindaci della Riviera e i Comitati – che avevano presentato anche loro ricorso contro il progetto ma se l’erano visto bocciare dal Tar del Veneto – è riuscito al proprietario di Villa Sagredo per l’impatto paesaggistico di un unico monostelo. Per Terna la bocciatura dell’intero progetto mette a rischio la fornitura regolare di energia elettrica all’intera regione. «Il Veneto produce meno della metà di quel che consuma, con un deficit energetico regionale pari a -59,06% dei consumi «sostiene Terna «per questo deve importare l’energia elettrica di cui ha bisogno dalle Regioni vicine, utilizzando le autostrade dell’energia, cioè il sistema delle linee di trasmissione, che è fondamentale sia efficiente e sicuro, per questo con il nostro progetto vogliamo razionalizzarlo in Veneto, riducendo nel contempo l’impatto ambientale togliendo chilometri di linea e molti tralicci ».
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