Quei legami pericolosi con la politica contatti respinti e amicizie sospette

Nel 2016 un collaboratore  del trader cercò un candidato della civica Città del Lemene I legami “immobiliari”  tra Venice e Forza Italia 

PORTOGRUARO. Agganci, prese di distanze, amicizie particolari, brindisi e baci. È un mondo molto variegato, ricco di persone, quello che lega Fabio Gaiatto alla politica. E sul banco degli imputati rischiano di finire anche gli “amici” che hanno condiviso calici di prosecco e gite al mare.

Gaiatto e la politica

A far tremare invece gli storici palazzi di Portogruaro sono i legami tra la squadra di Gaiatto e gli amministratori. Siamo nel 2016 quando un collaboratore del trader cercó di convincere un alto esponente della lista civica Città del Lemene: ma questi respinse le sue proposte di arricchimento. La vicenda Gaiatto tornó attuale nel consiglio comunale del novembre scorso, quando il consigliere di maggioranza Cristian Moro, di Portovecchio e cresciuto assieme a Gaiatto, parló apertamente di danno di immagine. L’inchiesta era nota da marzo.

Forza Italia senza sede

Su questo le minoranze non hanno mai chiesto spiegazioni. Nemmeno quando emersero legami fortissimi tra Venice e Forza Italia. É risaputo che prima del 4 marzo, giorno delle elezioni politiche, la sede venne individuata in Palazzo Muschietti in pieno centro storico, in corso Martiri, di fronte alle sedi del Liceo XXV Aprile e a fianco della Fondazione Santa Cecilia. Ebbene quel palazzo fu dato in comodato d’uso alla sezione di Portogruaro di Forza Italia. All’epoca la segretaria Caterina Pinelli, ancora nelle grazie dei vertici metropolitani, ma di corrente avversa rispetto ai forzisti della maggioranza, cioé l’assessore Gigio Geronazzo e il capogruppo Enrico Zanco, fedelissimi della sindaca.

Persone chiacchierate

Caterina Pinelli era finita al centro di una polemica per aver dubitato della veridicità di una foto che ritraeva le salme di migranti bambini morti nel Mediterraneo. I suoi post ogni giorno sono infarciti di temi che dividono e appassionano. La sua formazione politica, negli anni giovanili, è avvenuta nelle fila del Movimento Sociale Italiano. Caterina Pinelli, siciliana di Ribera, è molto amica della moglie di Fabio Gaiatto, Najima Romani. Le famiglie di Gaiatto e Pinelli con bambini al seguito hanno cenato più volte nei ristoranti più esclusivi della città e del Nordest. Il menu comprendeva pietanze prelibate e, probabilmente, affari. Magari anche la sede da concedere in regalo a Forza Italia, che ha chiuso i battenti per il sequestro ordinato dalla Procura di Pordenone, che attraverso i beni di proprietà della famiglia di Portovecchio vuole risarcire i creditori e su cui aveva cercato di allungare le mani il potentissimo clan dei Casalesi.

Pochi giorni prima però si presentava semivuota. Qualcuno ha fatto aprire qualcosa? Per capire come mai la sede forzista fosse stata localizzata lì, Caterina Pinelli, accompagnata dal revisore dei conti della sezione Mattia Lenardon, a settembre era stata ascoltata dalla Guardia di Finanza. Il caso Gaiatto rischia di irrompere anche nella campagna elettorale per il 2020. Si teme che il voto possa venire condizionato anche da questi fatti. —

Rosario Padovano

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